MILANO – Esplodono i prezzi del caffè arabica: il contratto per scadenza marzo della borsa di New York ha guadagnato ieri, giovedì 30 novembre 1.290 punti (+7,5%) ed è volato a 184,70 centesimi, il livello massimo, per la scadenza principale, dalla metà di giugno.
A far impennare i prezzi, il cambio delle regole dell’Ice Arabica, con lo stop a partire da oggi, venerdì 1° dicembre, alla possibilità di ricertificare i lotti di caffè già passati per la borsa newyorchese.
Una misura che aggrava ulteriormente lo stato di sofferenza delle scorte certificate, ormai ridotte ad appena 224.066 sacchi, il livello minimo degli ultimi 24 anni.
Ma ha inciso pure l’andamento meteo in Brasile, con alte temperature, grandinate e temporali nelle aree del caffè.
Tensione anche a Londra, dove il contratto per scadenza gennaio ha guadagnato il 3,5% risalendo a 2.611 dollari, ai massimi dalla metà di agosto, per quanto riguarda la scadenza principale.
La borsa dei robusta risente, in primo luogo, delle peggiorate prospettive produttive del Vietnam, il cui nuovo raccolto si preannuncia in ulteriore calo, stando a recenti stime giunte da istituzioni pubbliche e analisti indipendenti.
Negativo anche l’andamento dell’export, che è stato a novembre di 1,33 milioni di sacchi, in flessione del 37,9% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
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