MILANO – Stime e previsioni tengono banco nei mercati del caffè, mentre gli operatori scrutano la sfera di cristallo cercando di immaginare gli scenari futuri. Giungono così a proposito le cifre dei nuovi report diffusi da Usda, relative alla produzione e al commercio di alcuni tra i massimi paesi produttori.
Cifre che hanno alimentato un moderato ottimismo sul fronte degli arabica e qualche preoccupazione in più sul fronte dei robusta determinando un andamento divergente tra i mercati di Londra e New York.
Dopo il mini rally di lunedì 20 novembre, l’Ice Arabica ha conosciuto fasi alterne tornando a crescere a metà settimana, ma ripiegando nuovamente in territorio negativo nella seduta di venerdì 24 novembre, dopo la pausa per la festività del Ringraziamento.
La scadenza marzo – divenuta ormai il contratto principale – è arretrata marginalmente (-90 punti) terminando la settimana a 168,15 centesimi per libbra, ormai lontana dai massimi di metà mese.
I prezzi si erano impennati sui mercati all’inizio della settimana trascorsa, principalmente a causa delle mancate piogge in Brasile.
I report Usda su Brasile e Colombia hanno in parte placato i bollori rialzisti di New York, sebbene il ministero americano abbia operato un revisione al ribasso delle stime per entrambi i paesi.
La situazione rimane tesa sul fronte delle scorte, pari ad appena 290.734 sacchi, minimo degli ultimi 24 anni, con poche prospettive di risalita a breve.
L’Ice Robusta ha guadagnato invece ben 54 dollari nella seduta di venerdì riavvicinandosi ai massimi di inizio settimana.
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