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venerdì 22 Novembre 2024
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Gianduiotto, Lindt: “Caffarel non è contraria al riconoscimento Igp”

Benedict Riccabona, ceo di Lindt & Sprüngli Italia: "Per quanto ci riguarda non si è mai trattato di uno scontro. Caffarel non è contraria all’iniziativa sul riconoscimento Igp, come erroneamente riportato da alcuni. Condividiamo l’interesse della filiera a valorizzare un’eccellenza. Il nostro punto di vista riguarda il marchio proposto dal consorzio, ovvero ‘Gianduiotto di Torino’, che è potenzialmente fuorviante in quanto simile al nostro marchio ‘Gianduia 1865".

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TORINO – Antonio Borra, segretario del comitato del gianduiotto di Torino Igp, ha chiesto aiuto alla città per il riconoscimento Igp del prodotto. Tuttavia il primo gianduiotto della storia è stato sfornato da Caffarel, nel 1865, oggi proprietà di Lindt che avrebbe contestato il progetto rivendicando le origini del dolce (ne abbiamo parlato qui).

Anche il maestro cioccolatiere Guido Gobino si è unito al dibattito criticando la presa posizione di Lindt affermando che il cioccolatino non si può fare con latte e polvere.

Caffarel si espone sul riconoscimento Igp del gianduiotto

Tuttavia, da un’intervista rilasciata da Il Corriere della Sera, Benedict Riccabona, ceo di Lindt & Sprüngli Italia, si evince che l’azienda non ha mai avuto intenzione di iniziare uno scontro.

Come riportato dal quotidiano, Riccabona afferma: “Per quanto ci riguarda non si è mai trattato di uno scontro. Caffarel non è contraria all’iniziativa sul riconoscimento Igp, come erroneamente riportato da alcuni”

Riccabona aggiunge: “Condividiamo l’interesse della filiera a valorizzare un’eccellenza. Il nostro punto di vista riguarda il marchio proposto dal consorzio, ovvero ‘Gianduiotto di Torino’, che è potenzialmente fuorviante in quanto simile al nostro marchio ‘Gianduia 1865″.

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