MILANO – Gli americani amano il loro caffè e sono molto più esperti oggi – rispetto a una volta – in fatto di miscele, origini, tipi di tostatura, metodi di preparazione. Non sempre però le preferenze dichiarate coincidono con che si manifestano effettivamente al momento dell’assaggio. Questa una delle conclusioni salienti del Great American Taste Test, un’indagine che ha coinvolto 5 mila intervistati in tutti gli States, nell’intento di rivelare gusti e preferenze dei consumatori di oltreoceano.
A promuoverla è stato Cometeer, il produttore della prima capsula di caffè surgelata, che ha collaborato con James Hoffman, già campione del mondo baristi ed esperto di fama internazionale.
La semplicità d’uso di questi serving – è sufficiente scioglierli in acqua per ottenere la bevanda – ha consentito di effettuare il blind test replicando la medesima esperienza di assaggio per tutti i partecipanti.
Ed escludendo così tutte le problematiche relative alla preparazione, che si sarebbero inevitabilmente manifestate utilizzando altri metodi.
È bene sottolineare che la platea dei partecipanti – reclutati attraverso i canali social di Hoffman – non costituisce un campione significativo della popolazione adulta americana.
Si tratta comunque di un gruppo variegato di appassionati ed esperti, in grado di esprimere giudizi precisi a ragion veduta.
Come si è svolto il test?
Cometeer ha spedito a tutti i partecipanti un kit con quattro diversi caffè. Successivamente all’assaggio, i partecipanti hanno dovuto esprimere le loro preferenze rispetto ai caffè e rispondere ad alcune domande.
I primi tre caffè da assaggiare erano un monorigine keniano lavato, con tostatura chiara (A), e due miscele con tostatura rispettivamente media (B) e scura (C).
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