MILANO – Mentre la Giornata mondiale del diabete, il 14 novembre, porta l’attenzione su una patologia che affligge più di 500 milioni di persone nel mondo – in Italia circa il 6% dell’intera popolazione[1] – e che si prevede raddoppierà arrivando a 1,3 miliardi nei prossimi 30 anni[2], nuovi studi iniziano a fare luce sulle correlazioni tra salute dell’intestino, livelli di glucosio nel sangue, resistenza all’insulina e progressione del diabete.
Come gestire il diabete
Mentre è già noto che modifiche allo stile di vita, come una maggiore attività fisica, la perdita di peso e l’introduzione di cambiamenti nella dieta, non solo aiutano a gestire il diabete di tipo 2, ma possono anche arrestare o ritardare la progressione dal prediabete al diabete conclamato, un nuovo studio[3] ha rilevato una minore diversità nel microbioma intestinale dei diabetici di tipo 2, con livelli inferiori anche di batteri che producono butirrato, un acido grasso a catena corta che rafforza la barriera intestinale, regola la funzione immunitaria ed è associato a benefici per la salute.
Ciò suggerisce che piani alimentari di gestione del peso attenti alla salute dell’intestino, che includano verdure, cereali integrali e fibre, rappresentano un approccio sostenibile alla riduzione del rischio e che uno spuntino come le mandorle è l’ideale per chi soffre di prediabete o diabete di tipo 2.
Mandorle utili per chi soffre di diabete
Numerose ricerche peer-reviewed hanno evidenziato, infatti, che le mandorle hanno diverse proprietà che le rendono uno snack adatto ai diabetici, avendo un effetto positivo sulla modulazione dei livelli di glucosio nel sangue, riducendo la glicemia a digiuno, l’insulina postprandiale, l’emoglobina A1c[4] e migliorando la sensibilità e l’insulina resistenza[5].
Mandorle e controllo del glucosio
Due studi recenti4-[6], uno condotto nell’arco di tre giorni e l’altro di tre mesi, hanno dimostrato i benefici del consumo di mandorle sul controllo del glucosio nel sangue per gli indiani asiatici con prediabete e sovrappeso/obesità. Il secondo studio ha aperto nuove strade, invertendo il prediabete, o intolleranza al glucosio, facendo tornare a livelli normali di glicemia quasi un quarto (23,3%) delle persone coinvolte.
In entrambi gli studi, 60 persone hanno mangiato 20 g di mandorle – una piccola manciata – 30 minuti prima di colazione, pranzo e cena per tutta la durata dello studio. I ricercatori hanno espresso il loro entusiasmo per questi studi e per la prima riduzione statisticamente significativa del prediabete, definendo l’inversione del prediabete attraverso la dieta “il Santo Graal della medicina”.
Un migliore controllo del glucosio a lungo termine attraverso la dieta, ad esempio attraverso il consumo di mandorle, potrebbe dunque aiutare a prevenire la progressione del diabete. Un approccio da non sottovalutare, visto anche che quasi il 70% delle persone con prediabete sviluppa il diabete nel corso della propria vita.
“Il profilo nutrizionale delle mandorle, nel suo complesso – basso indice glicemico, un importante pacchetto di nutrienti per porzione da 30 grammi, tra cui proteine (6 g), fibre (4 g), grassi buoni e importanti vitamine e minerali come la vitamina E (7,7 mg), magnesio (81 mg) e potassio (220 mg) – le rendono uno spuntino smart ed energizzante, nell’ambito di un piano alimentare sano, per chi soffre di prediabete o diabete di tipo 2″, ha dichiarato la dietista Ambra Morelli. “Le mandorle aiutano anche a mantenere sane abitudini alimentari grazie al loro potere saziante. Un insieme di indicazioni, dunque, che riconduce al tema centrale della Giornata mondiale del diabete 2023: Conosci il tuo rischio, conosci la tua risposta”.
Mandorle, salute dell’intestino e composizione del microbioma
Riguardo invece alla salute dell’intestino, un recente studio del King’s College di Londra[7] ha scoperto che quando adulti sani mangiavano mandorle intere o macinate per 4 settimane, l’apporto di fibre e la regolarità intestinale aumentavano senza problemi digestivi.
Anche la concentrazione di butirrato, un acido grasso a catena corta associato a benefici per la salute, è aumentata rispetto al gruppo di controllo che non mangiava mandorle. Questi risultati sono coerenti con studi precedenti volti a comprendere gli effetti benefici delle mandorle sulla salute dell’intestino.
In uno studio[8], i ricercatori hanno scoperto che aggiungere uno snack mattutino di mandorle al regime dietetico delle matricole universitarie, che prevalentemente saltano la colazione, ha migliorato la diversità e la composizione del microbioma intestinale. Una maggiore ricchezza batterica è associata a risultati favorevoli sulla salute come la tolleranza al glucosio e la sensibilità all’insulina.
Secondo i ricercatori, le fibre, i grassi monoinsaturi e il contenuto di polifenoli delle mandorle sono probabilmente responsabili della maggiore diversità.
Un ulteriore studio[9] ha rilevato che, nel complesso, il consumo di mandorle aumenta l’abbondanza relativa di specifici batteri benefici nell’intestino. I ricercatori suggeriscono che le fibre e gli acidi grassi polinsaturi presenti nelle mandorle potrebbero essere in parte responsabili della modulazione della composizione del microbioma intestinale.
Dati
[1] Diabetes Barometer Report 2023 – www.aniad.org/16-italian-barometer-diabetes-report-2023/
[2] Global, regional, and national burden of diabetes from 1990 to 2021, with projections of prevalence to 2050… www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(23)01301-6/fulltext#%20
[3] Reduced butyrate production in the microbiome of type 2 diabetics – https://bit.ly/3Sm3nmT
[4] Premeal almond load decreases postprandial glycaemia, adiposity and reversed prediabetes to normoglycemia: a randomized controlled trial – https://doi.org/10.1016/j.clnesp.2022.12.028
[5] Effect of almond consumption on insulin sensitivity and serum lipids among Asian Indian adults with overweight and obesity: a randomized controlled trial – www.frontiersin.org/articles/10.3389/fnut.2022.1055923/full
[6] Beneficial effects of premeal almond load on glucose profile on oral glucose tolerance and continuous glucose monitoring: randomized crossover trials in Asian Indians with prediabetes – https://doi.org/10.1038/s41430-023-01263-1
[7] The impact of almonds and almond processing on gastrointestinal physiology, luminal microbiology and gastrointestinal symptoms: a randomized controlled trial and mastication study – https://doi.org/10.1093/ajcn/nqac265
[8] Almond Snacking for 8 wk Increases AlphaDiversity of the Gastrointestinal Microbiome and Decreases Bacteroides fragilis Abundance Compared with an Isocaloric Snack in College Freshmen – https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31528836/
[9] Almond Consumption and Processing Affects the Composition of the Gastrointestinal Microbiota of Healthy Adult Men and Women: a Randomized Controlled Trial – https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29373513/