MILANO – Dalle verdi montagne del Vermont a quelle della Svizzera. Keurig Green Mountain ha annunciato lunedì la delocalizzazione della sua divisione caffè verde nella Confederazione Elvetica, più precisamente a Losanna.
La decisione fa seguito alla recente costituzione di una consociata di diritto svizzero denominata Keurig Trading GmbH .
Le attività di approvvigionamento della materia prima si svolgeranno principalmente in Svizzera ha dichiarato Sandy Yusen, una portavoce della compagnia di Waterbury, aggiungendo che ciò farà di Green Mountain un “player globale” dell’industria del beverage.
Hanno base in Svizzera alcuni tra i massimi trader del comparto delle materie prime. Si calcola che circa il 60% del commercio mondiale di caffè verde faccia capo a società aventi sede nel paese alpino. Una predilezione dettata – oltre che dal livello delle istituzioni finanziarie e del sistema bancario svizzero – dalla convenienza del trattamento fiscale e dalla semplicità normativa.
Numerosi big hanno posto nella Confederazione la sede dei loro rami caffè verde. Tra i nomi possiamo ricordare Starbucks, Mondelēz International, Strauss Group e MZBC. Non va dimenticata, infine, United Coffee (ex Drie Mollen), che nel 2010 ha trasferito il proprio quartier generale da ‘s-Hertogenbosch (Olanda) a Ginevra.
Non è dato modo di sapere in quale misura abbia influito sulla decisione la prospettiva di un trattamento fiscale di favore. Sollecitata sull’argomento, la Yusen ha ovviamente glissato.
La decisione – ha aggiunto ancora la portavoce – comporterà il trasferimento in terra elvetica di una parte del team aziendale.
Non vi dovrebbero comunque essere ripercussioni sui livelli occupazionali. Keurig sta attualmente costruendo un nuovo stabilimento a Williston (sempre nel Vermont), in aggiunta alle due strutture già operanti a Waterbury and Essex.
Il fatto stesso che siano in corso nuove assunzioni sembrerebbe escludere un taglio agli organici, osservano i media locali.
Keurig Green Mountain ha 6.600 dipendenti nel mondo, di cui circa un terzo concentrati nel Vermont. Il suo ruolo occupazionale è rilevante, se si considera che questo stato del nord-est degli Usa ha una popolazione di poco superiore ai 600 mila abitanti.
L’atto di nascita di Green Mountain Coffee Roasters risale al 1981. A fare le fortune della società è stato il sistema per il caffè porzionato Keurig (serving K-Cup), brevettato dall’omonima società creata nel 1990 da Peter Dragone and John Sylvan.
Green Mountain è presente nel capitale di Keurig dal 1996. Nel 2006, ha rilevato l’intera società per la somma di 160 milioni di dollari. Concepite inizialmente per la sola preparazione del caffè all’americana, le K-Cup sono oggi in grado di erogare anche tè, cioccolata calda e bevande a base di succhi di frutta.
Oltre che da Green Mountain, la piattaforma Keurig è stata adottata, su licenza, da decine di torrefattori americani. Buona parte dei brevetti originari del sistema Keurig sono scaduti nel settembre del 2012 liberalizzando di fatto la concorrenza dei serving compatibili (rimane comunque vigente un brevetto un ulteriore brevetto è pendente).
Sempre nel 2012, Keurig ha presentato i sistemi KeurigVue e Rivo. KeurigVue è un’evoluzione del sistema Keurig, che offre maggiori possibilità di personalizzazione dei parametri di erogazione.
Rivo (abbreviazione della parola italiana “Rivoluzione”) è il primo sistema Keurig per il caffè espresso, messo a punto in collaborazione con Lavazza. Il torrefattore italiano detiene una quota di partecipazione in Keurig pari a circa l’8%.
A febbraio di quest’anno, Coca-Cola è entrata in Keurig rilevando il 10% del pacchetto, per una somma pari a 1,25 miliardi di dollari.
Con l’acquisizione, a maggio, di un ulteriore 6%, la multinazionale di Atlanta è diventata il maggiore azionista della società.
Recentemente è stata costituita una nuova divisione denominata Keurig Cold, che contabilizzerà le royalties derivanti dall’omonimo sistema per la preparazione di bevande fredde, il cui debutto sul mercato è previsto per il prossimo anno.