MILANO – L’insegna di Starbucks è sempre quella che brilla più spesso nel mercato Usa delle caffetterie a marchio, un comparto che ha superato il traguardo storico delle 40 mila unità e che guarda con fiducia al futuro, pur non avendo ancora pienamente assorbito i postumi post-pandemici.
Secondo il nuovo Project Café USA 2024 di World Coffee Portal, le vendite del settore sono cresciute, nei 12 mesi trascorsi, dell’8% raggiungendo un totale di 49,5 miliardi di dollari, pari al 104% del valore pre-Covid.
Il numero di esercizi sale a 40.062 unità: +4% in termini di aperture nette nei 12 mesi e il 7% al di sopra del periodo pre-pandemia. Starbucks mantiene nettamente la sua leadership, con quasi 500 nuove aperture nette, che portano il totale dei locali in patria a 16.144 unità.
Ciò equivale a una share del 40%, che colloca la catena della sirenetta nettamente davanti a Dunkin’ (9.434 locali, con 172 aperture nette) e Panera Bread; quest’ultima perde 22 locali e scende a un totale 2.151 unità.
Il clima è positivo, con la maggior parte dei competitor che si dichiarano ottimisti per il futuro. Oltre i tre quarti degli intervistati (76%) descrivono infatti l’attuale contesto di mercato come positivo, contro il 49% di un anno fa.
E appena l’11% sostiene di trovarsi in condizioni di difficoltà: il 10% in meno rispetto a un anno fa. Va anche ricordato però che il 19% degli operatori del settore delle caffetterie a marchio afferma di non essersi ancora pienamente risollevato dalle pressioni dovute alla pandemia.
Il 70% degli operatori intervistati registra un incremento delle vendite nei 12 mesi trascorsi.
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