MILANO – Come vanno i consumi di caffè in America nell’era del dopo Covid? Contribuisce a rispondere a questa domanda, il National Coffee Data Trends (Ncdt) report, l’indagine statistica condotta dal 1950 per conto della National Coffee Association of Usa (Nca), l’autorevole e influente associazione dell’industria, fondata nel lontano 1911.
Il report evidenzia innanzitutto la stabilità e la resilienza della domanda di oltreoceano: il consumo pro capite, considerando l’intera popolazione adulta, si mantiene a 1,7 tazze al giorno, che salgono a 2,8 tazze tra i consumatori di caffè.
Complessivamente, l’America si beve 440 milioni di tazze di caffè al giorno: abbastanza per riempire più di 4 piscine olimpiche. E il caffè si conferma la bevanda più popolare: il 63% degli intervistati dichiara infatti di avere bevuto caffè nel giorno precedente.
Più dell’acqua in bottiglia (61%), del tè e dell’acqua di rubinetto (45%), dei soft drink (41%) e dei succhi (22%).
Il dato si presenta omogeneo anche in termini geografici. La maggior percentuale di consumatori di caffè nel giorno precedente si registra nel Midwest (65%); seguono ovest e nord-est (63%) e sud (61%).
La percentuale che ha bevuto caffè nel giorno precedente tra le mura domestiche scende all’82%, da un picco dell’85% raggiunto nel gennaio 2021, sempre comunque al di sopra dei livelli pre-pandemici.
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