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venerdì 22 Novembre 2024
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Teatips: tutto sul tè su tre livelli con Mumac Academy guidati da Elisa Moratello

Elisa Moratello sarà presente a Host insieme a MUMAC Academy sullo stand di Gruppo Cimbali nei giorni 14-15-16 ottobre, per una tea experience su Faemina

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MILANO – Elisa Moratello è la creatrice di Teatips, un progetto nato per avvicinare le persone al mondo del tè, fornendo consigli mirati e pratici che partono proprio dalle esigenze quotidiane piuttosto naturali quando si sceglie di fare il cambio dalla classica bustina del supermercato.

Proprio questa sua visione l’ha portata a collaborare come docente con Mumac Academy: insieme, terranno corsi di diverso livello per esplorare questa bevanda che ha lo stesso valore del caffè ed è altrettanto da approfondire con gli strumenti giusti.

Elisa, come e quando si è avvicinata al mondo del tè in foglie (l’Italia non è un Paese che ne consuma molto e spesso dalle bustine del supermercato) e quale percorso formativo ha seguito?

“Partendo da un contesto in cui è molto difficile trovare tè di buonissima qualità e in cui bisognava cercarli, anch’io ho iniziato consumando i tè più main stream a casa.

È stato durante il periodo di Università che mi sono appassionata, frequentando qualche negozio a Venezia in cui ho acquistato anche quello in foglia, capendo un po’ di più su questo mondo.

In seguito ho viaggiato, anche in Russia dove la cultura del tè è molto forte e si trovano soluzioni più interessanti. Questo è stato un ulteriore modo per esplorare altri approcci alla bevanda.

Quando sono tornata ho approfondito ancora di più la materia, attraverso seminari e corsi degustazione di diverse tipologie di tè.

Ho intrapreso un percorso con la UK Tea Academy, che rilascia anche il certificato di tea sommelier, e nel frattempo ho fatto partire Teatips nel 2019: un piccolo progetto prevalentemente legato ad un blog e la creazione di contenuti sul tè.

L’obiettivo era quello di fare divulgazione, combattere la grande disinformazione attorno a questa bevanda, che nonostante in Oriente sia allo stesso livello del vino e quindi abbinabile al cibo sia dolce che salato, ha ancora bisogno di esser studiata in Occidente.

Da qui è nata l’idea di dare consigli: Teatips ha il doppio significato, tra tea tips (consigli) e tips (cioè le gemme della pianta del tè).

Mi premeva fare un po’ di informazione: i tè che esistono sono sei e derivano dalla stessa pianta.

Soltanto in base al tè che si vuole ottenere, si sceglie di applicare una diversa lavorazione. In base al risultato, ad esempio quello verde, non si raccoglieranno le stesse tipologie di foglie che servono per l’Oolong.

Poi mi sono specializzata più nella parte di tasting con una serie di corsi riconosciuti dal governo cinese con la certificazione MOHRSS, che in Italia è stata portata per la prima volta da un tea master che lavora su Milano (Eastern Leaves Academy).

Con questo percorso si diventa a tutti gli effetti un valutatore di tè certificato, una figura molto tecnica che deve esser in grado, di fronte a un tipo di tè, di dare una valutazione oggettiva del tè, immaginandone l’uso e la destinazione finale e commerciale.

Per fare questo, deve notare se ci sono eventuali difetti e di che tipo sono per poter dare dei feedback al produttore.

Inoltre deve anche degustare in maniera più oggettiva possibile la bevanda, per descriverne le note e capire quali sono quelle che sono determinate eventualmente dai suoi difetti.

Il sommelier invece, conosce diversi tipi di tè ma ciò che fa è più legato alla creazione di abbinamenti con il cibo, alla realizzazione di carte del tè e consulenze rivolte a ristoranti, hotel, sale da tè, negozi specializzati.”

Poi ha creato Teatips: ci può parlare di questa piattaforma e come l’ha costruita?

“È iniziato con un blog e poi l’idea del condividere consigli mi ha portato a fornire un’assistenza più completa: le persone mi domandavano informazioni in più, perché si sono dimostrate curiose.

Allora ho pensato di lanciare la box del tè illustrata da artisti italiani e internazionali, una sorta di abbonamento di Netflix del tè: ogni mese arrivavano dei tè selezionati da me, magari seguendo una tematica, una determinata zona di provenienza al costo all’epoca di 24,90 una tantum e l’abbonamento 22,90 al mese.

Ed è un format che ancora oggi è in evoluzione.

Ad oggi questa Box è diventata un’esperienza legata alla stagionalità, quindi una Box Stagionale trimestrale, con tè selezionati da giardini artigianali, sostenibili, che hanno al centro l’ideale del rispetto per la pianta del tè.

Ci si può abbonare al costo di € 40 ogni 3 mesi, oppure € 45 per la Box singola, spedizioni sempre incluse.

Con questo metodo mi sono creata la prima community di teatips, con abbonati che si sono affezionati.

Ogni volta per loro è una scoperta perché insieme al prodotto arrivavano delle informazioni su origini e preparazione.

Il progetto si è allargato ulteriormente, rispondendo alla richiesta di accessori per la preparazione e da lì è iniziata l’avventura dell’e-shop, che propone attrezzature selezionate da me e realizzate da un laboratorio artigianale di Bassano del Grappa.

Ho pensato anche di offrire dei kit di degustazione, per diversificare anche in base ai livelli di conoscenza di chi acquista.

Ci sono diversi step per le diverse esigenze di chi mi segue.”

Negli anni della sua esperienza sul campo, ha visto cambiare qualcosa nell’interesse e nella consapevolezza dei consumatori verso il tè in foglie?

“Le persone sono diventate più curiose rispetto al tè. Ho notato che qualcuno si avvicina dicendo che leggendo i miei contenuti ha voluto provare un consumo più consapevole del tè, che è una bevanda che va rispettata.

Bastano pochi gesti per avere sempre un’esperienza positiva all’interno della propria giornata: a chi ha fretta e usa la bustina, spiego che in realtà la preparazione di un tè in foglie non richiede poi così tanto tempo in più.

Hanno capito che l’amaro tante volte dipende dalla qualità del tè usato o dal tempo eccessivo di infusione e che non è necessario usare lo zucchero.

Effettivamente c’è una maggiore attenzione anche per quanto riguarda la questione del benessere e della salute: il tè piace perché fa sentire bene dopo aver mangiato.

Io vorrei che si andasse un po’ oltre questo fattore: è vero che il tè in Oriente fa parte della medicina tradizionale che vale la pena approfondire, ma vorrei evitare di fossilizzarmi su questo aspetto.

Ci si approccia ad esempio al Matcha in maniera scorretta, comprando al supermercato i 100 grammi a 2 euro e 50, spesso di bassissima qualità.

Quindi è vero che fa bene, ma se si fanno acquisti al ribasso, l’esperienza diventa pessima anche nel gusto – che è amarissimo perché lavorato in maniera industriale -.”

È sempre difficile far entrare il tè in foglie (con la corretta preparazione e l’uso dell’acqua adeguato) nei bar?

“Ho avuto modo di collaborare in alcuni casi e ho seguito un bistrot nella zona di Padova che aveva deciso di inserire il tè in foglia specialmente nel brunch: questo mi ha dato modo di sperimentare gli abbinamenti con il cibo.

C’è stato bisogno di formazione per la corretta preparazione del tè, ovviamente. Dipende sempre dal gestore dietro al locale: vedo dei ristoranti che ogni tanto inseriscono una micro carta dei tè ma è una cosa molto rara.

A Milano magari è leggermente più evoluto il panorama, ma fuori è complesso spiegare ai titolari di introdurre questa proposta: spesso non si ha voglia di investire, o non si ha neppure voglia di utilizzare dell’acqua che non sia della macchina del caffè.

Il tè in bustina si potrebbe anche usare, a patto che se ne selezionino tipologie che rispettano meglio le foglie del tè al loro interno, dando il giusto spazio per essere infuse.

Anche questo è un piccolo miglioramento: il tè in foglia c’è, ma con il compromesso di questi filtri più ricercati. È una questione di educazione per trovare una nuova sensibilità a queste tematiche.”

Adesso arriviamo ai corsi tenuti con Mumac Academy: sono 3, di diverso livello. Che cosa si può apprendere da ciascuno?

“Quando sono stata contattata da Mumac Academy sono rimasta colpita: recentemente mi sono avvicinata al mondo degli specialty e ho iniziato ad assaggiare il caffè filtro e a frequentare alcuni eventi, scoprendo anche realtà come Mumac Academy.

mumac teatips
MUMAC Academy e Teatips per un percorso di formazione sul tè (immagine concessa)

Che quando mi ha chiamata mi ha spiegato di esser interessato ad approfondire il discorso tè, con un approccio diverso dal solito.

È piaciuta l’idea di partire dalla pratica per rispondere alle principali domande che le persone si fanno, riferendoci ad esigenze concrete.

Ci siamo trovati subito in sintonia su questa visione di condividere una maggiore consapevolezza attorno al tè, così come si vuole fare per il caffè.

È un’occasione per unire le forze per promuovere, divulgare, fare cultura su entrambe le bevande.

I corsi sono dei percorsi a step, ma non è obbligatorio seguirli tutti in ordine, dipende dal proprio livello di partenza: il primo è quello base “Un tè come si deve”, di introduzione sul discorso attorno a questa bevanda, per capirne le origini, la diffusione e cosa è necessario fare per prepararlo correttamente.

Dosa tè con foglie (foto concessa)

Si tiene online e spedirò il kit con gli accessori (teiera, il termometro e il misurino per le foglie di tè, due tè in assaggio).

Ci sarà una piccola parte teorica e poi principalmente si procederà con la pratica e tutti i passaggi corretti per la preparazione.

È fondamentale non perdersi troppo in dettagli teorici che spesso poi si dimenticano, a differenza di quanto succede con la fase più operativa.

Nell’assaggio finale, si affronterà anche il discorso di aromi sprigionati dalle foglie e ritrovati in tazza. Capiremo che il tempo e la quantità di foglie sono importanti.

Il secondo step è “Come riconoscere un buon tè” pensato per rispondere a tante domande che ricevo sui dubbi per riconoscere e selezionare un tè che sia di buona qualità.

Arriverà anche in questo caso il kit con il set da cupping per approcciare la bevanda più dal punto di vista sensoriale, cercandone difetti e aromi poco convincenti, comparando qualità diverse per comprendere come applicare questo metodo nella fase di acquisto (e questo è valido sia per l’appassionato e il consumo domestico, sia per il professionista che deve decidere i propri fornitori).

Il terzo livello infine, “Come selezionare e vendere tè per la tua attività”, sarà un corso che si terrà in presenza ed è esclusivamente rivolto ai professionisti, con l’obiettivo di introdurli alla vendita adeguata del tè.

Dando in mano loro degli strumenti studiati in base alle esigenze degli stessi partecipanti. È un corso-consulenza, per fornire le informazioni utili per poter raccontare il tè, come riconoscere la qualità, realizzare una carta del tè. “

La formazione online: come si struttura una lezione da remoto, su una bevanda che va degustata, annusata e ha bisogno di interazione?

“Effettivamente questo è un aspetto che in tanti si chiedono. In realtà, anche in base all’esperienza fatta con i corsi e webinar che ho organizzato con Teatips o delle degustazioni online di tè con gli abbonati di Teatips, ho raccolto diversi feedback dell’esperienza conclusa.

I corsi online teatips (foto concessa)

Ho individuato così degli elementi che possono supportare i partecipanti, che hanno bisogno di alcune guide che ho strutturato in tabelle durante la degustazione, delle schede indicative cartacee dotate di esempi concreti.

Formarsi online si può fare senza sovraccaricare gli iscritti con troppi tè e con troppe nozioni teoriche.

Il momento della degustazione passa sempre dalla visione delle foglie, dall’annusarle, dall’osservare il colore che cambia durante l’infusione.

Io sono una guida che ascolta molto le persone che si abituano gradualmente a commentare le loro sensazioni. L’approccio è questo, lasciato alla pratica che aiuta a portare a casa una buona esperienza.

In realtà in termini di apprendimento non ci sono grosse differenze tra l’online e l’offline. I miei abbonati, che ho incontrato soltanto via web, hanno effettivamente riscontrato un miglioramento delle loro competenze nel tempo.

E stando così da remoto, si percepisce meno disagio nel partecipare e nell’esporsi ciascuno con le proprie percezioni, temendo meno il confronto diretto con gli altri.”

Che cosa ci può svelare di questi corsi?

“Ho avuto modo di osservare i vari corsi che ho svolto con Teatips e in base ai riscontri delle persone mi sono potuta orientare verso ciò che è più stimolante per la formazione. Seleziono dei tè per il primo livello, che sono anche abbastanza evidenti dal punto di vista del sapore perché si prestano bene alla preparazione fatta da chi magari è alle prime armi.

Sono più semplici da comprendere, utili a definire i sapori e gli aromi, grazie anche al materiale che accompagna la degustazione, ovvero il percorso per approcciare il tè con tutti i sensi che diventa una scheda che resta al partecipante. È qualcosa che ho visto che è molto apprezzata.”

Elisa Moratello sarà presente a Host insieme a MUMAC Academy sullo stand di Gruppo Cimbali nei giorni 14-15-16 ottobre, per una tea experience su Faemina.

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