I lavoratori della Barry Callebaut hanno presidiato davanti ai cancelli del sito di produzione di San Sisto di Perugia. La ragione si rivolge direttamente all’azienda e alle istituzioni: i sindacati esigono trasparenza sulle voci di chiusura delle attività produttive da parte della direzione aziendale (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Umbria7.
Lo sciopero dei lavoratori della Barry Callebaut
PERUGIA – Presidio davanti ai cancelli di San Sisto di Perugia. Dalle 12 alle 14 del 4 agosto, così le Rsu, la Fai Cisl e la Flai Cgil Umbria hanno dato visibilità allo sciopero odierno di due ore dei lavoratori della Barry Callebaut. Con loro anche rappresentanti confederali. La richiesta è chiara e si rivolge all’azienda e alle istituzioni: i sindacati chiedono chiarezza sul percorso per un sito, quello di San Sisto appunto, “che deve essere centrale per la multinazionale. Per questo è necessario un piano industriale che valorizzi i novanta lavoratori di questa realtà produttiva”.
“Esprimiamo grande preoccupazione sulla situazione che sta interessando l’impianto di torrefazione delle fave di cacao di Perugia, Barry Callebaut. Al contempo, accogliamo con favore la notizia dell’incontro previsto con l’azienda per i prossimi giorni ma che dovrebbe coinvolgere anche i vertici europei responsabili delle scelte strategiche”. Così la segretaria regionale della Uil Temp Umbria, Roberta Giovannini.
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