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venerdì 22 Novembre 2024
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COME SI BEVE -Un buon espresso anche in orbita

Ecco la tazzina che, grazie alla sua particolare forma, consente di ottenere anche in assenza di gravità la patina di crema che rende il caffè italiano famoso nel mondo

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Ecco un dettaglio fondamentale sulla missione spaziale in corso: come si bene il caffè prodotto. Se ne occupa Panorama.

Non poteva che essere stampabile in 3D la tazza dalla forma bizzarra messa a punto da un gruppo di ricerca della Portland State University con la collaborazione di un ragazzino, Nathan Ott, studente di liceo. Lo scopo dello strano contenitore è quello di consentire anche agli astronauti di gustarsi un buon espresso, con tanto di “crema”, a bordo della Stazione Spaziale internazionale.

Perché mai serve una tazzina speciale per bere il caffè nello spazio? Il caffè espresso è caratterizzato dalla presenza di emulsioni oleose e sostanze insolubili, i colloidi, che sono responsabili della densità della bevanda e della formazione della tipica crema color nocciola che ne ricopre la superficie.

E’ grazie alla gravità che questi salgono in superficie a dare forma alla caratteristica patina che distingue il buon espresso. Ma in ambienti a bassa gravità, come la ISS, questo processo potrebbe non avvenire in maniera corretta, e allora addio crema.

L’importanza della forma per un buon contenuto

La “espresso space cup” appena presentata al Meeting della divisione di Fluido dinamica dell’American Physical Society, ha una forma che “può far migrare passivamente i fluidi verso le posizioni desiderate senza bisgno di parti in movimento, grazie alle sole forze passive dell’umidità e della tensione della superficie”, spiega Mark Weislogel, professore della Oregon State che ha lavorato al progetto.

“La sua geometria è la parte “intelligente”, che gestisce il sistema di fluidi di controllo senza bisogno di pompe o forze centrifughe”.

Con quello che hanno imparato mettendo a punto la tazzina, i ricercatori sperano di poter apportare migliorie a tutti i sistemi che hanno a che vedere con la dinamica dei fuidi a bordo dei veicoli spaziali, “compresi i sistemi di raffreddamento, i serbatoi di carburante, le apparecchiature per il trattamento dell’acqua, gli habitat animali e vegetali, i fluidi medicali, gli alimenti ecc”.

Oggi strumenti facilmente disponibili consentono di progettare attrezzature avanzate per l’uso nello spazio con una maggiore affidabilità rispetto al passato. “L’era della ISS” conclude Weislogel, “è il momento perfetto per sviluppare e mettere alla prova questi strumenti, mentre continuiamo a esplorare il nostro sistema solare”.

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