MILANO – Incentivi in contanti per incoraggiare i produttori ad adottare pratiche agricole più sostenibili: è la via sperimentata da Nestlé attraverso il Nescafé Plan 2030, nell’ambito delle azioni intraprese del colosso svizzero, volte ad accelerare la transizione verso un sistema alimentare più sostenibile e verso il traguardo delle zero emissioni di gas serra.
Il Nescafé Plan 2030 comprende iniziative pilota, che hanno sin qui coinvolto 3 mila produttori di caffè tra Costa d’Avorio, Indonesia e Messico.
Tra le forme di sostegno finanziario sono previsti anche incentivi condizionali volti a premiare il passaggio a forme di agricoltura rigenerativa e il rinnovo delle colture, nonché schemi di assicurazione meteorologica, per proteggere i produttori dagli effetti imprevedibili del cambiamento climatico.
Sebbene queste iniziative non siano ancora giunte a conclusione, il bilancio è sin d’ora positivo – sostiene Nestlé in un comunicato a commento del Progress Report del Nescafé Plan 2030 (disponibile, in pdf, a questo link).
I dati riportati nel rapporto sono il frutto di un assessment condotto tra il 2018 e il 2022, in collaborazione con Rainforest Alliance, tra più di 7 mila coltivatori in 14 paesi dove Nescafé acquista il proprio caffè.
Da esso emerge la graduale implementazione delle pratiche di agricoltura rigenerativa e sostenibile, con un parallelo miglioramento della produttività.
Tra le pratiche introdotte, l’impianto di colture intercalari, la pacciamatura e la gestione integrata delle infestanti. Nel 2022, le attività di formazione sull’agricoltura rigenerativa del Nescafé Plan 2030 hanno raggiunto più di 100 mila produttori.
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