Dal primo al 30 giugno l’incasso ricavato dagli espressi venduti verrà destinato alle comunità alluvionate dell’Emilia Romagna nei ristoranti Al Borgo 1964 (Cerea), Forkette (Verona) e Ai 2 Santi (Legnago): con questa iniziativa il gruppo Qking rientra tra le aziende che stanno sostenendo la regione in questo momento delicato. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazioni L’Arena.
Le raccolte fondi per sostenere l’Emilia Romagna
MILANO – Nella pianura veronese diverse aziende si stanno muovendo con raccolte fondi per sostenere le popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione. Tra queste spiccano quella dell’Industria Dolciaria Borsari (Idb), realtà rodigina che da poco più di un anno ha aperto l’omonima pasticceria a San Pietro di Legnago, e quella del gruppo Qking di cui fanno parte tre ristoranti gestiti dalla famiglia Fiorini tra Cerea, Legnago e Verona.
Dall’1 al 30 giugno prossimi, nei ristoranti Al Borgo 1964 (Cerea), Forkette (Verona) e Ai 2 Santi (Legnago) tutto l’incasso dei caffè somministrati ai clienti sarà devoluto a favore della Protezione civile dell’Emilia Romagna per sostenere le persone e le comunità alluvionate. I clienti potranno così dare il loro contributo bevendo anche solo un caffè, che verrà scontrinato con la voce caffè solidale.
Ogni settimana, tramite i social media e i siti web dei tre locali, verrà comunicato il ricavato raccolto in modo da aggiornare la clientela e coloro che hanno aderito sull’andamento dell’iniziativa.
“Ognuno di noi, in queste occasioni”, sottolinea il direttore di Qking Enrico Fiorini, “cerca di dare una mano nella maniera che conosce e gli è più congeniale. Per noi è stato automatico pensare al caffè, uno dei simboli della ristorazione italiana”.
“Ho parenti che vivono in Emilia Romagna”, prosegue Fiorini, “al pari di tanti nostri clienti. Il caffè solidale vuole essere solo un piccolo gesto, ma al contempo efficace e concreto, che coinvolge noi e i nostri locali”. La volontà di raccogliere somme per tutto il mese di giugno non è casuale. “È un modo per ricordare a tutti, quando la risonanza mediatica si sarà affievolita, che l’emergenza purtroppo invece prosegue e che il ritorno alla normalità per le comunità colpite necessiterà di tempo e tanti sacrifici”.
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