MILANO – Settimana di oscillazioni contenute per la borsa newyorchese. Il contratto per scadenza ravvicinata (dicembre) è oscillato tra un massimo di 192,35 cents, martedì 28 ottobre, e un minimo di 187,60 cents, giovedì 30. A restringere fortemente il range di prezzo sono state le notizie positive provenienti dal Brasile sul fronte meteo. Le ultimi previsioni anticipano l’arrivo di una nuova perturbazione, con piogge forti a inizio settimana. A detta degli agronomi, la pioggia porterà l’umidità necessaria al terreno scongiurando ulteriori danni alle colture.
RACCOLTO IN LINEA CON L’ANNO SCORSO – Il mercato continua a interrogarsi sul potenziale del prossimo raccolto brasiliano. Secondo l’analista di Rabobank Rafael Barbosa, il ritorno della pioggia in Brasile consentirà un’ampia fioritura, ma sul prossimo raccolto non è il caso di farsi molte illusioni. Anche se il regime delle precipitazioni sarà regolare per il resto della stagione, ha dichiarato Barbosa “ritengo che il potenziale produttivo per l’annata 2015/16 non supererà quello dell’ultimo raccolto”, stimato da Rabobank in 47 milioni di sacchi (di cui 30 di arabica). “A partire da ora, l’andamento climatico farà sì che questo potenziale possa realizzarsi o meno”. Se le piogge rimarranno scarse o vi saranno ulteriori episodi sfavorevoli a livello climatico, potremmo assistere invece a un consistente calo di raccolto ha concluso lo stesso Barbosa specificando però questo sarebbe“il più negativo degli scenari”.
STARBUCKS DELUDENTE – Nessun problema di approvvigionamento in vista per il mercato del caffè. Così il cfo di Starbucks Scott Maw, nel corso della conference call della scorsa settimana sui risultati di esercizio.
“Non vediamo, nulla nelle attuali dinamiche di offerta, che indichi una basilare carenza di mercato, anche prendendo in considerazione i problemi del Brasile” ha dichiarato Maw precisando che la multinazionale di Seattle deve ancora coprire circa un terzo del suo fabbisogno di caffè verde per il 2015.
“Siamo rimasti ampiamente fuori dal mercato quando i prezzi hanno toccato i loro massimi e continueremo ad avere pazienza sino a quando non avremo reperito sul mercato i volumi mancanti”.
“Non ci aspettiamo che i prezzi possano incidere negativamente sugli obiettivi di eps (utile per azione) fissati per il prossimo esercizio” ha concluso Maw rassicurando gli investitori. La voce caffè verde costituisce circa il 10% dei costi della catena americana.
La quarta trimestrale presentata venerdì da Starbucks ha evidenziato risultati positivi, ma al di sotto delle attese, in particolare per quanto riguarda l’outlook dei prossimi tre mesi.