Secondo una ricerca di Growth Capital il mercato italiano del bubble tea vale 42 milioni ma è in forte accelerazione. A livello globale, il giro d’affari ruota intorno ai 2,75 miliardi di dollari. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maria Teresa Manuelli per il quotidiano Il Sole 24 Ore.
Il mercato mondiale del bubble tea
MILANO – Creato a Taiwan intorno al 1980, il bubble tea (o “boba”), lo snack-drink a base di tè e latte guarnito con perle di tapioca gommose o gelatine di frutta e sciroppi, è sempre più amato, soprattutto dai giovani.
Il mercato globale, infatti, nel 2022 valeva 2,75 miliardi di dollari e si prevede una crescita per i prossimi anni con un Cagr del 9% (2023-2030), che va a sostituire quello al 7,8% previsto nel 2021 per il periodo 2020-2027.
A fare il punto è Growth Capital, advisor specializzato in aumenti di capitale e operazioni di finanza straordinaria per startup e Pmi, che in occasione del “Bubble Tea Day” (30 aprile) ha presentato la seconda edizione del “Bubble Tea Market Report 2023”.
“A guidare il mercato continuano a essere i Paesi dell’Asia Pacifica: solo a Taiwan, nel marzo 2023, si contano circa 21mila boba shops. Gli Usa si posizionano al secondo posto, con oltre il 35% di market share”, afferma Andrea Casati, vice-president di Growth Capital. Mentre l’Europa, con un valore di 300 milioni di dollari nel 2022, rappresenta l’11% del mercato mondiale.
In Italia
Per quanto riguarda l’Italia, secondo le stime dell’advisor, nel 2022 il mercato avrebbe raggiunto i 42 milioni di euro, ovvero oltre il 15% di quello europeo, e potrebbe crescere a un Cagr del 18% nei prossimi 5 anni (arrivando a 98 milioni di euro al 2027), per poi allinearsi alla crescita mondiale. In meno di due anni è aumentato considerevolmente (+51%) anche il numero di bubble tea store presenti in Italia: se a dicembre 2021 erano 156, distribuiti per la maggior parte nei più grandi capoluoghi di regione del Paese (Milano, Roma e Torino), a marzo 2023 sono stati censiti 236 punti vendita.
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