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venerdì 22 Novembre 2024
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Un bar di Barcellona divisa in due con una scia di vernice: il progetto interior design

Anna Raventós e Lea Viscasillas, fondatrici di Scala Studio: "I clienti avevano ben chiaro che l'identità del loro caffè sarebbe strettamente legata al colore indaco, ma non erano sicuri di come esprimerlo nello spazio. La nostra idea era quella di evitare che apparisse qua e là, in modo occasionale, perché, così facendo, il progetto sarebbe andato contro il nostro obiettivo di semplificazione"

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In una caffetteria della città di Barcellona è stata creata una linea di divisione che colora tutto ciò che tocca e incontra lungo il percorso con una sfumatura blu indaco. Oltre a utilizzare il colore che dà il nome alla caffetteria, i progettisti d’interni si sono occupati di ridurre il rumore visivo, unificando gli elementi e generando un’atmosfera rilassata e confortevole. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Elle Decor.

Il progetto interior design della caffetteria di Barcellona

BARCELLONA – Il blu indaco è forse uno dei colori più enigmatici e seducenti dell’intero spettro cromatico. Per questo è ancora più affascinante vedere come è stato utilizzato in questa caffetteria di Barcellona: la nuance ricopre parte dei locali e degli arredi, creando una magica linea di demarcazione che colora tutto ciò che tocca e incontra lungo il percorso.

“I clienti avevano ben chiaro che l’identità del loro caffè sarebbe strettamente legata al colore indaco, ma non erano sicuri di come esprimerlo nello spazio. La nostra idea era quella di evitare che apparisse qua e là, in modo occasionale, perché, così facendo, il progetto sarebbe andato contro il nostro obiettivo di semplificazione“, spiegano Anna Raventós e Lea Viscasillas, fondatrici di Scala Studio, che si sono occupate del progetto.

Oltre a utilizzare il colore che dà il nome alla caffetteria, i progettisti d’interni si sono occupati di ridurre il rumore visivo, unificando gli elementi e generando un’atmosfera rilassata e confortevole in cui i materiali, come la pietra originale dell’edificio, giocano un ruolo fondamentale.

“Abbiamo pensato che fosse essenziale valorizzare la pietra originale che abbiamo percepito esistere dietro il murale e gli immensi strati di pittura. Data l’ubicazione dei locali e il tipo di architettura, pensavamo di trovare una pietra interessante e, dopo aver scavato tra i diversi strati di intonaco e pittura, è apparsa”, raccontano.

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