MILANO – Andamento divergente per i due mercati del caffè durante il mese di marzo, con New York in calo e Londra in parziale ripresa, di riflesso a dinamiche e sentiment in parte diversi. Il contratto per scadenza maggio dell’Ice Arabica ha chiuso ai massimi mensili il 1° marzo terminando la giornata a 183,55 centesimi, peraltro in calo rispetto all’ultima seduta di febbraio.
Il 2 marzo, il benchmark è volato a un massimo intraday di 186,40 centesimi, ma ha successivamente ripiegato in territorio negativo, per chiudere la giornata a 182,20.
Andamento altalenante nei giorni successivi: la seduta di metà mese si è conclusa a 172,60 centesimi. Un forte rimbalzo speculativo ha riportato in area 180 centesimi già il 16 marzo (chiusura a 180,05 centesimi).
Ancora alti e bassi anche nella seconda metà del mese, sino al minimo mensile di 169,70 centesimi, raggiunto il 29 marzo. Era da inizio gennaio che il contratto principale non scendeva a questi livelli di prezzo, sotto la soglia del dollaro e 70 centesimi.
Le ultime due sedute del mese hanno visto una modesta ripresa che ha riportato la scadenza principale a 170,50 centesimi, venerdì 31 marzo. Principale driver: la ripresa del real brasiliano, ai massimi da quasi due mesi a questa parte sul dollaro.
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