A Fastiv, cittadina ucraina ad una settantina di chilometri dalla capitale Kiev, esiste un bar all’interno della chiesa canonica di San Michele Arcangelo. Il locale non è mai stato chiuso neanche durante il difficile periodo della guerra. Tra cappuccini ed espresso italiani, con la presenza di una macchina Faema E61, il bar della chiesa è diventato un punto di ritrovo per la comunità. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.
Il bar della chiesa San Michele Arcangelo
FASTIV (Ucraina) – “Qui facciamo il caffè più buono della città”. Così padre Pavlo Kunytskyy, domenicano, ci accoglie nel suo bar, un vero e proprio locale all’ingresso della canonica di San Michele Arcangelo, a Fastiv, cittadina ucraina ad una settantina di chilometri dalla capitale Kiev. Al “Caffè San-Angelo” fanno anche il cappuccino e l’espresso italiano, oltre a servire torte, sandwich e pizze.
Il bar, a parte la domenica che “è il giorno del Signore”, non è mai stato chiuso, neanche nei giorni delle bombe. “La gente ha bisogno di incontrarsi per farsi coraggio, per questo non abbiamo mai chiuso. E’ poi il nostro business – spiega il religioso – con il quale diamo lavoro a diversi giovani e con quello che resta finanziamo le nostre opere per chi ha bisogno. E oggi le persone che hanno bisogno qui in Ucraina sono davvero tante”.
Tre frati, oltre a Pavlo ci sono anche Jan e Michail, aiutano 2mila sfollati, tra pacchi alimentari, distribuzione di vestiti, accoglienza stabile per trenta famiglie. Accanto alla chiesa hanno aperto anche una tenda riscaldata dove servono, a chi a causa della guerra oggi ha bisogno di tutto, borsc e bevande calde.
Nel bar dei domenicani si parla anche di come organizzare la prossima settimana santa, dalla Domenica delle Palme, che qui si celebra con i ramoscelli di salice, alla Lavanda dei piedi che nella chiesa di San Michele di Fastiv vedrà protagonisti i militari e i volontari, le due categorie che gli ucraini considerano i loro angeli custodi.
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