Il bilancio consolidato 2022 appena approvato dal Consiglio di amministrazione di Bialetti Industrie Spa ha fatto registrare perdite per 4 milioni di euro. Il 2021 si era chiuso con utili per 5,8 milioni, il 2020 con perdite per 7 milioni. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Brescia Today.
Il bilancio Bialetti 2022
COCCAGLIO (Brescia) – Torna in rosso il bilancio di Bialetti Industrie Spa, storica azienda bresciana – quartier generale a Coccaglio – che opera nella produzione e commercializzazione di prodotti rivolti all’houseware e, in particolare, con il marchio Bialetti nel mercato di prodotti per la preparazione del caffè (caffettiere tradizionali, elettriche e macchine per il caffè espresso) oltre che di una linea di caffè in capsule.
Il bilancio consolidato 2022 appena approvato dal Consiglio di amministrazione ha fatto registrare perdite per 4 milioni di euro: un risultato, fa sapere l’azienda, “influenzato dall’impatto degli oneri finanziari e dalle perdite su differenze cambi”. Il 2021 si era chiuso con utili per 5,8 milioni, il 2020 con perdite per 7 milioni.
I risultati del 2022
Ma ci sono anche (e ovviamente) dei risultati positivi. Il gruppo nell’esercizio 2022 ha conseguito ricavi consolidati pari a 152,9 milioni di euro, con un incremento del 3,9% rispetto al dato dello stesso periodo 2021 (chiuso a 147,3 milioni di euro). “La crescita – si legge ancora in una nota di Bialetti – rappresenta un importante traguardo, raggiunto all’interno di un quadro macro-economico complicato dal conflitto in Ucraina, dall’aumento dei costi energetici e di numerosi altri elementi congiunturali che hanno destabilizzato le politiche di approvvigionamento e l’accesso ai mercati di sbocco internazionali”.
L’ebitda (margine operativo lordo) risulta positivo per 26,5 milioni di euro (+2,5 milioni rispetto all’esercizio 2021): l’ebit (margine operativo netto) è pari a 12,923 milioni (+3,3 milioni rispetto al 2021).
La crescita dei ricavi è dovuta all’incremento delle vendite nel “mondo caffè” (sia in termini di caffettiere che di caffè in capsule e macinato), allo sviluppo estero mediante l’apertura di filiali commerciali negli Stati Uniti e in Australia, allo sviluppo delle vendite online, alla ripresa del mercato italiano post-pandemia.
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