La titolare dell’esercizio, Giorgia Musumarra, ha ricevuto a fine marzo del 2023 un’ingiunzione di sfratto e anche per il dehors si è presentato più di un problema. Ciò è successo a Sampierdarena, Genova, e il caso ha generando decine di messaggi di solidarietà per un esercizio che ha oltre 70 anni e fa ormai parte dell’identità culturale della città.
Adesso, a distanza di un anno, la situazione non sembra essere migliorata e la pasticceria, come ha riportato il quotidiano Genova Today, ha dovuto rimuovere il dehors esterno a seguito della revoca della concessione arrivata dalla proprietà del condominio. Tuttavia, alcuni clienti hanno organizzato una raccolta firme online per rivedere i tavolini in via Cantore.
Lo sfratto della pasticceria Quaglia
GENOVA – Tutto è nato dopo la fase più acuta del Covid: è qui che sono sorti i problemi con il condominio, che risulta proprietario di una parte dei muri della pasticceria Quaglia e che detiene la giurisdizione anche dei portici, di passaggio pubblico ma di natura privata.
La titolare Giorgia Musumarra ha raccontato a La Repubblica un anno fa: “Abbiamo chiesto il permesso per il dehors nel 2019 e il condominio ci ha concesso il nulla osta. Poi nel 2020 siamo stati chiusi per un periodo a causa del virus e a giugno, appena ripartiti, ci è stata comunicata la decisione da parte del condominio: gli spazi ci erano stati revocati. Per noi è stato subito un problema, perché il dehors è fondamentale per un’attività di somministrazione come la nostra, dove oltre alla storica pasticceria c’è anche il bar. Così siamo andati in causa e il procedimento è ancora aperto in tribunale”.
La petizione su Change.org è stata lanciata martedì 13 febbraio da Vanessa Gullo: “Come molti di voi – riporta Genova Today – ho trascorso piacevoli momenti presso la pasticceria Quaglia. I tavolini esterni erano un luogo di incontro per noi famiglie e un simbolo della nostra comunità. Tuttavia di recente sono stati rimossi. Questa decisione non solo ha privato la nostra comunità di un luogo amato, ma ha anche messo a rischio il posto di lavoro dei ragazzi che lavorano lì”.