Sei di quelli che si fanno prendere dall’ansia quando preparano un tè in bustina? Muovi la bustina su e già credendo di accelerare il processo di infusione o di avere un tè migliore? Mi dispiace, ma ti devo dare una notizia che ti farà cambiare idea. Non te la perdere!
Té en saquitos Se sei di quelli che bevono tè in bustina, dovresti conoscere uno dei movimenti più abituali: muovere la bustina su e giù mentre aspetti che sia pronta l’infusione. Molti lo fanno con la certezza di accelerare il processo o migliorarlo. Ma no.
Matt Harbowy, un chimico che lavora per il sito Quora (una pagina che scopre situazioni quotidiane dal punto di vista scientifico, e mantenuto con il crowdfunding), ha dato una risposta a questo enigma. E ha raccontato una cosa che forse i fanatici di questa “tecnica” non vorranno sentire: questo movimento non serve, in pratica, a nulla.
Le bustine del tè, racconta Harbowy, sono fatte di un materiale completamente idrofobo. Ovvero, non molto amico dell’acqua. È poroso e ha bisogno di tempo per far penetrare l’acqua al suo interno e generare l’infusione. Ma come si è già detto: il tempo e il materiale delle bustine sono la chiave e non il movimento.
Secondo Harbowy, inoltre, non servirebbe ad altro se non rendere meno noiosa l’attesa, ed è solo un’abitudine. “Una piccola modifica nella realizzazione delle bustine sarà più importante di ogni altra cosa faccia il consumatore”, ha sottolineato il chimico.
In ogni caso, il massimo che potrebbe portare questo movimento è lo stesso che ti può offrire un cucchiaio, mescolare il tè. Non c’è nulla da fare: l’unica cosa che determinerà il processo dell’infusione, che muovi o meno la bustina, sarà il tempo.