Anche i musulmani in Libia, così come in tutti i Paesi, dovranno osservare durante il mese sacro del Ramadan, iniziato dall’alba del 23 marzo e che continuerà sino al 20 aprile, una pausa forzata dal rito dell’espresso, bevanda solitamente consumata a ogni ora del giorno. Il mese sacro del calendario islamico coinvolge 1,9 miliardi di musulmani nel mondo, circa il 25% della popolazione globale.
L’Indonesia ha il numero più alto di fedeli, 230 milioni, seguita da Pakistan (212 milioni), India (200 milioni), Bangladesh (150 milioni) e Nigeria (100 milioni). Durante il Ramadan, i musulmani si svegliano prima dell’alba per consumare un pasto e poi cominciare il digiuno, o suhoor, che si interrompe al tramonto, con l’iftar. Ma che cosa è il Ramadan? È il mese in cui i primi versi del Corano furono rivelati al profeta Maometto più di 1.400 anni fa. Inizia con la luna nuova ed un susseguirsi di saluti.
Leggiamo di seguito la prima parte della notizia pubblicata sul portale dell’agenzia Agi.
Il divieto del consumo di caffè durante il Ramadan
MILANO – Nell’imminenza del mese sacro del Ramadan, i libici dovranno osservare una pausa forzata dal caffè espresso, amata eredità del periodo coloniale italiano e bevanda solitamente consumata a ogni ora del giorno.
Un’usanza quotidiana talmente radicata che il centro di Tripoli, la capitale, ospita una miriade di caffè, chioschetti e ampi spazi tutti equipaggiati con sofisticate macchine per l’espresso italiane, per soddisfare i gusti della popolazione. Se il caffè è una bevanda storicamente presente in molti Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, la qualità di quello venduto e consumato in Libia è molto diversa, proprio per la presenza delle macchinette italiane.
Ora che il Ramadan si sta avvicinando, i locali della città vecchia sono affollati, soprattutto di uomini, che stanno sorseggiando gli ultimi caffè prima del periodo di digiuno giornaliero. Un periodo durante il quale devono cambiare radicalmente abitudini: invece di bere caffè per ben 16 ore al giorno, si devono accontentare di meno ore, costretti ad aspettare il tramonto.
“Immediatamente dopo, come ogni anno, si precipiteranno per bere caffè, come se fosse acqua”, ha raccontato Mohamed Zourgani, proprietario di un caffè della città vecchia comprato dal nonno negli anni ’50, motivo per cui non teme un calo dell’attività, che si concentrerà invece nelle ore notturne.
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