MILANO – Prezzi del caffè in discesa nella prima metà di marzo. Ice Arabica e Ice Robusta arrivano al giro di boa in flessione, rispettivamente, del 6% e del 5% rispetto alla prima seduta del mese. New York ha chiuso ieri, mercoledì 15 marzo, a 172,60 centesimi: 285 punti in meno rispetto al giorno precedente e 1.095 punti al di sotto del massimo di 183,55 centesimi registrato il 1° marzo.
Si tratta del livello minimo, per la scadenza principale, delle ultime sei settimane. Londra arretra di 11 dollari e conclude la giornata a 2.069 dollari: 108 dollari in meno rispetto a inizio mese, ai minimi da metà febbraio.
Hanno inciso sull’andamento dei prezzi del caffè, innanzitutto, i fattori finanziari. Il real è ai minimi degli ultimi due mesi sul dollaro. La debolezza della moneta brasiliana rende più convenienti le vendite all’estero e incoraggia dunque l’export, che il mese scorso è calato di un terzo.
Le borse del caffè hanno inoltre scontato la giornata negativa dei mercati azionari, trascinati al ribasso dai timori per il settore bancario. Ma incidono anche le migliorate condizioni meteo in Brasile.
Intanto, l’autorevole analista agricolo Safras & Mercado ha ritoccato al rialzo la sua stima sull’ultimo raccolto brasiliano (2022/23) portandola da 57,3 a 58,9 milioni di sacchi, di cui 35,95 di arabica e 22,95 di robusta. Tale raccolto risultava commercializzato per l’83% alla data dell’8 marzo.
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