FANO (Pesaro Urbino) – Ultramar Caffè chiude il 2022 con un fatturato complessivo di 20 milioni di euro, per un aumento del 40% rispetto al 2021. Un risultato eccezionale, frutto di una attenta politica di sviluppo commerciale e pianificazione finanziaria. Tra i leader in Europa, Ultramar si è specializzata fin dal 2015, anno della sua nascita, nel confezionamento di capsule a barriera con caffè e derivati, in tutti i materiali, dalla plastica, alluminio, e compostaggio domestico.
Il risultato di Ultramar Caffè per il 2022
“Operiamo sia nel private label sia con il nostro marchio Must Espresso Italiano – afferma l’amministratore delegato Alessandro Nava -. Il 2022 è stato un anno di svolta, in quanto abbiamo aggiunto nuove linee di capsule orientate alla sostenibilità. Se abbiamo registrato una crescita esponenziale, il motivo è da ricercarsi nell’armonia tra investimenti e settore commerciale. Abbiamo la fortuna che ogni intuizione o ciascuna idea per anticipare il mercato o la concorrenza è sempre stata sostenuta dagli azionisti. Questa sintonia è stata il nostro valore aggiunto che ha permesso di creare i presupposti per uno sviluppo sostenibile e organico”.
E sono stati i prodotti innovativi e le scelte strategiche a caratterizzare la leadership dell’azienda.
“Siamo sempre stati agili e intuitivi nell’anticipare il mercato – dichiara il direttore commerciale Mattia Tarsi -. Quando nessuno lo faceva, abbiamo lanciato la capsula compatibile a barriera nel 2015 (senza flowpack), successivamente abbiamo iniziato a confezionare capsule in materiali compostabili e nel 2020 siamo stati tra i primi a confezionare capsule in alluminio riciclato. Siamo orgogliosi infine, di aver anticipato il mercato nel 2021, iniziando a confezionare capsule Home Compostabili della società Biocaps, materiali molto innovativi Biobased 100% e Climate Neutral, che sostengono la crescente domanda di packaging sostenibile da parte dei consumatori”.
Ambiziosi i progetti per il 2023: “Ad aprile installeremo 700 pannelli solari e predisporremo un nuovo catalizzatore per abbattere le emissioni di C02″ continua l’amministratore delegato Alessandro Nava e aggiunge: “Particolare attenzione la rivolgeremo alla digitalizzazione per rispondere alle logiche dell’Industria 4.0.”
C’è di più: “Lavorando con la Gdo, applicheremo il modello ERP che renderà ancora più efficiente la catena di produzione con la possibilità di conoscere dove si trova in qualsiasi momento ogni prodotto nella catena, affinché si migliori la produttività e si evitino gli sprechi. A oggi contiamo più di 70 dipendenti che sono determinanti nell’assicurare un valore aggiunto”.