MILANO – Il caffè traina i conti di Gruppo Seb, che chiude l’anno con risultati superiori alle attese degli analisti. E che guarda ora proprio all’Italia, alla viglia di nuove acquisizioni nel settore delle macchine espresso. Il colosso francese ha diffuso, lunedì 30 gennaio, i dati preliminari dell’esercizio 2022, che si chiude con vendite pari a 7,96 miliardi di euro, in calo appena dell’1,2% (-4,7% a tassi e perimetro costanti) rispetto ai dati eccezionali del 2021.
Il quarto trimestre si è concluso con le vendite in flessione del 3,6%, a 2,4 miliardi.
Sugli scudi il Polo Professionale (+15,6% a 725 milioni), il cui fatturato è costituito, in massima parte, dagli asset del Caffè Professionale, che ha registrato “una forte dinamica durante tutto l’anno e continua a essere un’importante leva di crescita per l’intero gruppo”, si legge nella nota.
“Dopo un 2021 da record, le vendite del gruppo Seb hanno realizzato una performance resiliente nel 2022. L’attività del gruppo ha resistito bene nella maggior parte delle zone geografiche in cui opera e il quarto trimestre ha segnato una tendenza leggermente più favorevole”, ha commentato il ceo Stanislas de Gramont, ricordando che le attività “Consumer” (-2,6% a 7,2 miliardi), pur essendo state segnate, dal secondo trimestre in poi, dall’impatto della guerra in Ucraina e da questioni specifiche ad alcuni mercati – in particolare Francia (-22%) e Germania (-13%) – ha registrato una performance soddisfacente in altri paesi chiave, a cominciare dalla Cina.
Nel mercato cinese, la controllata Supor Group ha superato, per la prima volta, il traguardo dei 2 miliardi di euro di fatturato, con una crescita organica del 5%.
Seb conferma infine l’obiettivo di margine operativo per il 2022, che sarà prossimo al 7,5%.
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