giovedì 19 Dicembre 2024
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Vannelli è di nuovo campione italiano brewers: “In gara con il D.One, pour over brevettato da noi che unisce flat e conic “

Vannelli è già avanti: "Da domani si inizia a pensare al mondiale e a cosa migliorare. Ho preso tanti appunti su cui lavorare, ho già 3 o 4 obiettivi in mente. Non c'è mai una gara perfetta. Alcuni dettagli sono da ottimizzare per giocarsi il mondiale al meglio. Si deve entrare nell'ottica della perfezione assoluta, per presentarsi all'altezza della sfida. Entrando in campo pensando di limare tutti gli aspetti."

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RIMINI – Giacomo Vannelli di nuovo campione italiano brewers: sul palco del Sigep, si è ancora una volta distinto tra i competitor di fronte ai giudici, che lo hanno decretato vincitore anche per questa edizione 2023. Ha conquistato tutti con il suo innovativo metodo di brewing, D.One, frutto della ricerca della torrefazione Vannelli Coffee.

Vannelli, partiamo dalle domande a caldo: si aspettava di vincere una seconda volta di fila?

“Sapevo che ero tra i favoriti, perché il campione in carica solitamente lo è, ma questo può essere un’arma a doppio taglio, perché allo stesso tempo si ha anche la consapevolezza che riconfermarsi è ancora più difficile. La preparazione, la scelta del caffè è stato un lavoro intenso orientato al raggiungimento di questo obiettivo.

Quindi, per tornare alla domanda: non mi aspettavo di vincere, perché non sono una persona che parte già da questo presupposto, ma di sicuro ho puntato al massimo e quindi al primo posto, senza nasconderlo mai. La pedana è un palcoscenico che aiuta a raccontare la tua idea del caffè, ma l’anima del competitor è quello di chi gareggia per esser il migliore.”

Si potrebbe dire che non hai mai smesso di gareggiare tra i nazionali e i mondiali: un continuo allenamento

“Esatto. E stato un po’ il mood della gara: un flow continuo partito dal nazionale dello scorso anno, passando per il mondiale e concluso con il campionato di Sigep 2023. La mia crescita nella tecnica di brewing è stata notevole e il feedback dei giudici di gara aiuta a fare sempre un passo avanti, a vedere la tazza in modo differente.

Queste figure che spesso sono sul palco ma vivono un po’ all’ombra degli sfidanti, hanno in realtà un ruolo fondamentale non tanto nel decretare il vincitore, ma nel supportare tutti i competitor con i loro consigli per poter migliorare l’estrazione. Sono loro il vero e proprio slancio evolutivo per tutta l’industria.

Può esserci un pannello più o meno equilibrato, ma l’Italia e l’organizzazione di Sca Italy che da anni struttura e dà competenza e qualità, garantisce un livello sempre molto alto tra giudici qualificati anche sul piano internazionale.

Da questo sviluppo è nata la mia gara. Mi sono sentito spronato a trovare nuove soluzioni in tazza e la mia testa ha iniziato a ragionare e a pensare in modo alternativo verso altre strade. In questa fase di elaborazione dopo il mondiale di Melbourne è nata l’idea del D.One.”

Vannelli, ce lo presenta?

“Il D.One è un nuovo metodo di estrazione, un pour over che è stato sviluppato, pensato, e brevettato da Vannelli Coffee. Ha l’obiettivo di esser semplice nell’utilizzo, unendo le caratteristiche di un Flat bottom brewer come un filtro piatto, che restituisce quelle acidità e complessità tipiche di un filtro conico come il V60.

E’ un dibattito che va avanti da anni, se sia meglio flat o conic: mi trovavo meglio con lo strumento conico perché per me sono fondamentali le acidità in un filtro, ma è anche vero che si perde un po’ il corpo, la dolcezza, la rotondità in tazza, perché si hanno estrazioni più veloci.

Con il D.One abbiamo realizzato un Flat bottom, per avere una maggiore dolcezza, un’estrazione più costante è un corpo migliore. Caratterizzato da un angolo inclinato a 60 gradi, permette una fuoriuscita più veloce dell’acqua. E’ il primo che si sviluppa in due parti con un supporto di aggancio: al Flat bottom filter si può attaccare un supporto per una sfera ghiacciata, con un angolo di inclinazione che permette un flusso più veloce, con un foro per combinare il flat e il conical.

La sfera ghiacciata ha un effetto che è stato dimostrato dall’Università di Zurigo: se la prima parte dell’estrazione va a contatto con una superfice molto fredda, si ha una maggiore ritenzione degli aromi, una componente volatile maggiore, grazie allo shock termico. E’ stato provato come una tazza aromaticamente più complessa viene percepita da chi la beve, con una dolcezza superiore.

Abbiamo usato il D.One in Fiera e devo ammettere che abbiamo avuto un open service fuori dal normale: il caffè portato in gara con questo brewers method è stato molto apprezzato. Un blend di Eugenoides della Colombia e di un Panama Geisha di Janson Coffee, una farm di Panama, ovviamente torrefatto da noi di Vannelli Coffee.”

E ora?

Vannelli è già avanti: “Da domani si inizia a pensare al mondiale e a cosa migliorare. Ho preso tanti appunti su cui lavorare, ho già 3 o 4 obiettivi in mente. Non c’è mai una gara perfetta. Alcuni dettagli sono da ottimizzare per giocarsi il mondiale al meglio. Si deve entrare nell’ottica della perfezione assoluta, per presentarsi all’altezza della sfida. Entrando in campo pensando di limare tutti gli aspetti.

Di rigore comunque, vorrei rivolgere un ringraziamento finale a tutto il team Vannelli, alla mia famiglia e a tutti i Vannelli Coffee Lovers”.

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