MILANO – Crollano i futures degli arabica nell’ultima seduta della settimana. A New York, il contratto per scadenza marzo ha perso 735 punti in un giorno (-4,3%) chiudendo, venerdì 16 dicembre, a 164,40 centesimi. Nonostante questo ribasso, l’Ice Arabica termina l’ottava in ripresa del 3,95%. Sui rialzi hanno inciso innanzitutto gli aggiustamenti tecnici.
La settimana scorsa, il Cot dava i fondi net short di 22.491 contratti: l’esposizione massima degli ultimi due anni. A mitigare invece l’impeto rialzista, i dati recenti sulle scorte.
Gli stock certificati dell’Ice Arabica sono risaliti a 753.981 sacchi, il livello massimo degli ultimi 5 mesi.
Il tutto con ulteriori 310.288 sacchi in attesa di certificazione. In netta ripresa anche le scorte Usa, che ammontavano, a fine novembre, a 6,39 milioni di sacchi: oltre il 9% in più rispetto a un anno fa.
E l’1% in più rispetto al precedente mese di ottobre. Un fatto anomalo, poiché l’autunno vede normalmente un calo delle scorte, per effetto dell’aumento dei consumi dovuto all’inizio della stagione fredda.
Andamento altalenante alla borsa di Londra, che è oscillata in settimana entro un range relativamente ristretto.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.