MILANO – L’export brasiliano inverte la tendenza e segna, a novembre, un forte balzo in avanti. Secondo i dati diffusi ieri, martedì 13 dicembre, dal Consiglio degli esportatori di caffè del Brasile (Cecafé), le esportazioni di caffè in tutte le forme sono state pari a 3.673.000 sacchi: il 14,2% in più rispetto a un anno fa, anche se il dato rimane molto lontano dagli oltre 4,7 milioni registrati nel novembre 2020.
Vola l’export di caffè verde (+19,2%), che raggiunge un totale di 3.397.526 sacchi. In forte crescita (+25,5%) i volumi di arabica, che risalgono a 3.298.531 sacchi.
Si conferma invece l’andamento negativo delle esportazioni di robusta, in calo del 55,3%, a 98.995 sacchi, per effetto del forte incremento della domanda interna.
Segnano il passo (-24,7%) anche le vendite di caffè trasformato, che si fermano a 275.474 sacchi, in massima parte di solubile (-24,4%).L’export dei primi 11 mesi dell’anno rimane inferiore dell’1,8% a quello del pari periodo 2021 ed è pari a 36.057.444 sacchi.
Gli imbarchi di caffè verde si attestano a 32.622.974 sacchi, anch’essi in parziale calo (-1,5%).
Ma il trend è decisamente positivo per gli arabica (+5,8%), che raggiungono un volume di 31.188.954 sacchi, inferiore – nelle serie storiche recenti – soltanto ai quasi 32 milioni di due anni fa.
Pesante battuta d’arresto invece per i robusta: le esportazioni sono state infatti di soli 1.434.020 sacchi, contro oltre 3,6 milioni l’anno scorso (-60,3%) e 4,5 milioni nel 2020.
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