MILANO – Si sente già l’aria natalizia riempire le strade delle città e lo spirito di condivisione e solidarietà torna come ogni anno ad ispirare le persone: su questa linea abbiamo voluto condividere la storia di Mario D’Amato, giovanissimo di 20 anni che ha preso in mano l’attività di famiglia, la torrefazione di Salerno Ltf, per portarla a Milano.
Ma non si limita al business: lui il caffè lo serve per le vie di Milano, offrendolo a chi ha bisogno di calore.
Mario D’amato sostiene i bisognosi con l’espresso
Ci ha raccontato lui stesso della genesi della loro neo nata impresa: “Mio padre ha un’azienda di logistica a Salerno. Durante il periodo di malattia a causa del Covid, ha pensato di mettersi a produrre caffè, realizzando il semplice fatto che in casa le persone hanno tre cose: l’acqua, il pane e il caffè. Io ho voluto aiutare in questa sua impresa, pur studiando scienze bancarie e recitazione a Milano.
Questo succedeva un anno fa: nel 2021 siamo partiti. Io mi barcameno tra lo studio e la ricerca dei clienti con i miei fratelli Domenico e Luis che seguiranno più avanti le nostre orme.”
Tra i suoi giri in caccia di acquirenti, Mario non dimentica il prossimo
D’Amato continua il racconto: “Quando esco per andare in un ristorante, cerco di stringere relazioni commerciali. Produciamo due miscele: una che si avvicina al gusto tradizionale napoletano composta da un’alta percentuale di Robusta (importata dal Brasile, dall’Etiopia dal Kenya e dalla Colombia) e poi un’altra miscela 100%Arabica (Etiopia, caratterizzata da alcune note floreali). Abbiamo caffè in grani, in capsule, macinato, in cialde e capsule. “
Alla domanda, come mai gli è venuta l’idea di proporre il caffè Ltf, Mario D’Amato ha risposto prontamente: “Mi sento in debito con Dio e questo è un modo di sdebitarmi. Non è mai stata una trovata pubblicitaria. Non ci serve, per diversi motivi: in due anni siamo riusciti a sponsorizzare il nostro marchio in diverse occasioni importanti, coinvolgendo personaggi famosi, sul red carpet di Venezia e di Roma, nelle cene di gala.
La beneficenza non è pubblicità
“L’idea mi è venuta dal mio forte legame con la religione: sono cattolico e sono convinto che devo aiutare le persone. Nel mio piccolo, lo faccio in questo modo, con la speranza di crescere e aprire un giorno un ospedale oncologico. Per cui ho preso il nostro macinato 100% Arabica e dei cornetti e ho vagato per le strade di Milano.
Purtroppo ho ricevuto anche tanti no, ma ho trovato anche molte persone che avevano soltanto necessità di mangiare e bere qualcosa di caldo. Ho cercato di bere con loro un caffè: che non è soltanto consumare un espresso, ma significa dialogare, farsi compagnia, raccontarsi a vicenda. Tanti arrivavano dal Sud. Ho deciso di provare a farlo ogni mese, tra studio e lavoro.
Se le cose vanno bene con la nostra torrefazione mi sposterò fuori dal centro: a Milano proponiamo le nostre miscele che hanno un rapporto elevatissima qualità-prezzo. La qualità equivale ai caffè venduti a 30 euro, e noi lo vendiamo invece a 15 euro al chilo in grani. Ci riusciamo perché al momento non ci interessa fare dei margini stratosferici, ma solo il giusto. Non puntiamo a fare speculazione. E poi siamo riusciti a raggiungere con i nostri prodotti anche la Svizzera e New York.
Conclude Mario D’Amato: “Vorrei dire a chi ha disponibilità economica, di pensare al prossimo. Così nella vita, se sarete in difficoltà un giorno, sarà qualcun altro ad aiutarvi.”