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venerdì 22 Novembre 2024
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Ragiona Maurizio Cimbali: “Questi cento 10 anni? Solo una tappa perché abbiamo davanti un grande futuro”

Il presidente: "Oggi celebriamo 110 anni importanti. Perché arriviamo con un'azienda completamente rinnovata, rinforzata, che guarda con fiducia al futuro"

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BINASCO (Milano) – Attraverso l’ascolto, la voglia di fare imprenditoria, l’attenzione per la componente umana, in particolare per i giovani e uno sguardo all’innovazione, Gruppo Cimbali compie 110 anni dal suo avvio. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa di un percorso che ancora promette di proseguire sulla via del successo. Una conferma che il lavoro fin qui fatto, ha funzionato.

Maurizio Cimbali al microfono, emozionato:

“Ricordo ancora benissimo che 10 anni fa, proprio in questa sala, si celebrava il nostro centenario. Questi 10 anni sono volati. Eppure è straordinario pensare quante cose siano successe in questo lasso di tempo e quanti cambiamenti siano avvenuti. Innanzitutto il nostro Gruppo si è profondamente trasformato e anche noi come persone siamo cambiati molto.”

“Qualche considerazione vorrei condividerla con voi: certamente le persone, il capitale umano, son sempre stati al centro della nostra attenzione. I primi 110 anni ci portano e ci rimandano alle tante persone che con il loro entusiasmo, volontà, esperienza, uomini e donne, si sono passati il testimone di generazione in generazione.

Desidero oggi ringraziarli di cuore per tutto ciò che hanno fatto e che continueranno a fare.

I giovani, altro aspetto importante

Negli ultimi anni abbiamo investito tantissimo sui giovani, su persone che sono entrati in azienda sotto i 35 anni di età. Abbiamo dato loro una formazione professionale, degli obiettivi, un percorso di carriera, soprattutto abbiamo trasferito dei valori: che sono quelli che un’azienda familiare come la nostra, giunta alla quarta generazione, considera dei punti di forza irrinunciabili.

Oggi celebriamo 110 anni importanti. Perché arriviamo con un Gruoppo completamente rinnovato, rinforzato, che guarda con fiducia al futuro. Grazie anche all’inserimento di dirigenti e di quadri sia in Italia che all’estero, la cui professionalità e la cui levatura morale è sicuramente fuori dal normale.

Oggi voglio ricordare dei numeri: nel nostro Gruppo Cimbali lavorano circa 850 persone

Di queste, il 30% è impiegata all’estero, nelle nostre filiali in Europa, fuori dall’Ue e presso l’unità produttiva di Seattle dove produciamo i modelli a marchio Slayer.

In più aggiungo che qui in Italia, negli ultimi anni, sono stati assunti una trentina di ragazzi di nazionalità non italiana, che provengono da 10 Paesi diversi. Siamo orgogliosi di esser un’azienda internazionale.

Un passaggio sui giovani:

Leggiamo che vanno sempre all’estero a studiare e a lavorare. Ho letto dei dati dall’Università italiana, della Bocconi e del Politecnico: il 20% degli iscritti vengono dall’estero. Arrivano da noi per studiare. Se scelgono l’Italia, non è solo perché è il Paese più bello del mondo, ma perché possiamo offrire loro qualcosa in più non soltanto a livello universitario ma anche aziendale.

Cresciamo ancora in questi anni, per linee interne come Gruppo perché abbiamo una struttura forte, e anche attraverso delle acquisizioni che sono mirate, sinergiche alle nostre attività. Continueremo a farlo.

Cosa non è cambiato allora?

Il senso di appartenenza all’azienda, così come l’orgoglio che sentiamo tutti per questa lunga storia. Poi l’entusiasmo, la spinta, la voglia di fare: tutte cose che un’azienda come la nostra, che è vitale, sente fino in fondo.

E dà tranquillità nonostante il momento difficilissimo da affrontare. Il futuro è fatto di sfide tecnologiche – senza innovazione non si va da nessuna parte – di sostenibilità e impegno sociale, che ci ha sempre visto negli anni molto sensibili.

Aggiungo una parola nella quale credo: umiltà. Significa anche saper ascoltare e metterci in gioco e capire che si deve, si può, fare meglio e di più. Auguro a questo Gruppo una lunga vita di successi.”

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