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venerdì 22 Novembre 2024
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Andrea Illy: “Passare all’agricoltura rigenerativa costerà meno e crea benessere”

Il presidente dell'azienda: "Tutte le aziende oggi vogliono e debbono diventare sostenibili. Il problema è sapere come farlo per la complessità delle problematiche in gioco e per la scarsa conoscenza di dati e tecnologie. La Regenerative Society Foundation si prefigge l’obiettivo di affiancare le imprese nella valutazione di impatto. Facciamo un esempio a caso. Un’azienda che vuol diventare sostenibile e autosufficiente sotto il profilo energetico adesso è in dubbio se fare un impianto a biomasse piuttosto che un agrivoltaico: noi la affianchiamo nel valutare ed evitare che, risolvendo un problema, se ne creino altri perché si è scelta la tecnologia sbagliata"

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Andrea Illy si è preso un anno sabatico per studiare l’ambiente e le soluzioni contro il surriscaldamento globale. Illy presiede insieme all’economista Jeffrey Sachs la Regenerative Society Foundation, una società volta a promuovere un nuovo modello socio-economico, rigenerativo e circolare, che possa sostituirsi a quello attuale. Illy si racconta in un’intervista dal tema ambientale condotta da Pianeta 2030. Riportiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Luca Zanini.

Andrea Illy sull’ambiente

MILANO – L’agricoltura in Africa può diventare virtuosa: non soltanto dare lavoro a comunità di piccoli contadini, contrastando i piani e gli interessi non sempre eco-compatibili delle grandi multinazionali dell’agrifood, ma anche contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente. Tra i numerosi progetti di ong e aziende private che si inquadrano nella virtuous agricolture c’è quello portato avanti dalla Regenerative Society Foundation, che Andrea Illy ha creato nel 2020 (tra gli altri, con gli imprenditori Maria Paola Chiesi e Davide Bollati): si tratta di un piano per gli “Ecosistemi sostenibili di comunità connesse e prospere”.

Obiettivo: migliorare la vita delle popolazioni rurali in Kenya attraverso un modello innovativo di agricoltura di filiera e l’accesso diretto al mercato (agricoltura rigenerativa, agroforesteria, intelligenza artificiale per registrare i Key Performance Indicators relativi al carbonio e alla biodiversità).

Il noto imprenditore triestino a capo della grande azienda del caffè si è preso un anno sabatico per studiare l’ambiente e le soluzioni contro il surriscaldamento globale. E qui ci spiega cosa ha capito dagli errori che ci hanno portati sull’orlo della eco-catastrofe planetaria.

Nel 2002 era stato tra i primi ad interessarsi alla sostenibilità ambientale e sociale, tutelando i piccoli contadini.

Di fatto la Regenerative Society Foundation promuove un nuovo modello socio-economico, rigenerativo e circolare, che possa sostituirsi a quello attuale, estrattivo e lineare, che corrode le risorse naturali, consumando suolo, acqua ed aria senza speranza di ricostituire l’ambiente originario.

Ma per farlo deve trovare nuove risorse. Pianeta 2030 ne ha parlato con l’imprenditore triestino, il re del caffè che per primo si è preoccupato di sostenibilità ambientale e sociale (risale al 2002 la prima campagna per i contadini coltivatori condotta con il contributo del grande fotografo Sebastião Salgado).

Illy viaggia da anni in tutto il mondo per diffondere la cultura della sostenibilità. Lo abbiamo contattato a Boston dove era impegnato in un meeting che definisce le nuove strategie sul mercato americano.

Andrea Illy, lei presiede insieme all’economista Jeffrey Sachs la Regenerative Society Foundation: che cosa significa cercare ed ottenere un impatto rigenerativo?

“Il modello rigenerativo è basato sul perseguimento con approccio sistemico del benessere e della rigenerazione spontanea della biosfera. C’è una catena logica in questi eventi: quel che rappresenta un problema per clima e natura è l’impatto antropico. Da questo discende la necessità di creare la consapevolezza che il nostro benessere dipende dagli ecosistemi in cui viviamo, che ciò che consumiamo (il suolo in primo luogo) va rigenerato”.

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