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venerdì 22 Novembre 2024
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Studio eAmbiente: un cestino RiVending in Italia riduce 100 kg di CO2 ogni anno

Il rapporto tecnico è stato realizzato con l’obiettivo di confrontare gli impatti ambientali, in termini di kg Co2  (Carbon Footprint), di tre diversi scenari di gestione dei bicchierini e palette (utilizzati nei distributori automatici) alla fine del loro ciclo di vita: - Scenario A: raccolta indifferenziata con avvio a smaltimento - Scenario B: raccolta differenziata, selezione e riciclo del flusso di polistirene - Scenario C: raccolta dedicata e riciclo a ciclo chiuso.

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MILANO – Secondo uno studio indipendente condotto da eAmbiente e commissionato da Venditalia, ciascuno delle migliaia di cestini RiVending installati in tutta Italia, in media concorre al risparmio di ben 100 kg di Co2 all’anno. Basta infatti un semplice gesto, conferire correttamente il bicchiere in plastica all’interno di un cestino RiVending dopo aver gustato una bevanda ad un distributore automatico, per risparmiare 6,84 grammi di Co2. Sono già oltre 10.000 le locazioni in tutta la Penisola in cui è possibile farlo.

Lo studio di Eambiente su RiVending

Lo studio completo di eAmbiente: “CFP Study Report – Confronto di tre diversi scenari di gestione dei bicchierini e palette (utilizzati nei distributori automatici) alla fine del loro ciclo di vita” è disponibile sul sito internet rivending.eu.

Lo studio descritto in questo rapporto tecnico è stato realizzato con l’obiettivo di confrontare gli impatti ambientali, in termini di kg Co2  (Carbon Footprint), di tre diversi scenari di gestione dei bicchierini e palette (utilizzati nei distributori automatici) alla fine del loro ciclo di vita:

  • Scenario A: raccolta indifferenziata con avvio a smaltimento
  • Scenario B: raccolta differenziata, selezione e riciclo del flusso di polistirene
  • Scenario C: raccolta dedicata e riciclo a ciclo chiuso.

In generale, la carbon footprint rappresenta il totale delle emissioni di gas climalteranti (emissioni GHG) attribuibili alla realizzazione (in questo caso della gestione a fine vita) di un prodotto. Viene così misurato l’impatto potenziale che tali emissioni hanno sui cambiamenti climatici di origine antropica, espresso in termini di kg di Co2 equivalente.

La metodologia Lca, in generale, consente di stimare gli impatti ambientali potenziali legati al ciclo di vita di un prodotto e di ottenere risultati utilizzabili in modo operativo per il raggiungimento di obiettivi di miglioramento delle prestazioni ambientali e di processo.

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