MILANO – Con l’apertura di Terra Madre Salone del Gusto, Lavazza si è resa protagonista di una serie di eventi legati a temi di svolta per tutto il settore, come qualità e sostenibilità ambientale e sociale. In occasione dell’appuntamento al Circolo dei Lettori di Torino, abbiamo intervistato il Region Director Italia & Svizzera Lavazza Igor Nuzzi, per approfondire ciò che ha raccontato sul palco a tutta la platea. Ecco che cosa abbiamo scoperto in più sulle scelte del Gruppo e sulle sue attività concrete.
Lavazza, avanti tutta per ambiente e società: che cosa aggiunge a quanto ha appena detto sul palco?
“Un’altra cosa è importante da sottolineare: dal 2015 Lavazza pubblica il Bilancio di Sostenibilità che dimostra il nostro impegno concreto verso tutte le azioni che dobbiamo svolgere con i nostri steakholder per l’ambiente. Oggi sappiamo che soltanto l’1,7% delle aziende con più di venti persone, nonostante il tema sia molto trattato, pubblica il proprio Bilancio di Sostenibilità. Questo è ancora una volta un esempio evidente dell’attenzione che il Gruppo presta all’argomento, e dal 2015. È un altro tassello che va integrato nel discorso più ampio che abbiamo fatto sul palco.”
Come sono state fin qui le reazioni a questi caffè sostenibili nei locali?
“La Reserva de ¡Tierra! Cuba ufficialmente arriverà soltanto a gennaio tra i Coffee Defenders che attualmente stanno servendo tutte le altre miscele La Reserva de iTierra!, un’ampia linea tra cui ciascuno di loro ha potuto scegliere in base ai gusti dei propri consumatori. La Reserva de ¡Tierra! Cuba andrà ad integrare poi questa gamma da cui abbiamo già raccolto grande soddisfazione: ormai un quarto del nostro fatturato foodservice durante il 2021 ed è stato di grande supporto per raggiungere la nostra leadership anche a valore nell’horeca.”
L’obiettivo è quello adesso di raggiungere e aggiungere altri Coffee Defenders in futuro?
“Stiamo lavorando per ampliare questa rete, e speriamo che sia più diffusa possibile, certo seguendo sempre però determinati requisiti: i locali devono mostrare una cura maniacale per l’eccellenza e credere nella nostra progettualità. Il cambiamento di mano in mano significa anche aver la voglia di diffondere la cultura e creare valore lunga la filiera, sia per i coltivatori a monte e per il consumatore che può bere un caffè buono e sostenibile.”
Ma questo caffè buono e sostenibile Lavazza, si può bere anche a casa?
“Al momento abbiamo a disposizione tre miscele per l’uso domestico, sia nel roast and ground che nel single serve: iTierra! For Africa, For Planet e For Amazzonia. Lavoriamo con canali diversi, perché ci sono anche metodi di estrazione differenti, ma il tema resta sempre la sostenibilità.”
Avete formato bene i Coffee Defenders?
“Assolutamente sì. Devono credere nel progetto e far passare questi concetti, spiegando che il caffè in tazza arriva da lontano e come Lavazza sostiene i coltivatori, facendo sviluppare queste comunità economicamente e socialmente, raccontando che questo caffè oltre ad esser sostenibile è buono. Dalla mano del farmer a quella del barista.”
Questa è la seconda volta che Lavazza sceglie Cuba per il suo caffè
“Si tratta sicuramente di un bel progetto, che va in aiuto a delle popolazioni in difficoltà: confermiamo la nostra scelta, su questa strada. Pensiamo che si possano ottenere grandi successi e che possa costituire per loro un rilancio. Anche i farmers di Cuba sono dei Coffee Defenders.”