MILANO – Prezzi sempre in altalena sui mercati del caffè, di riflesso alle incertezze legate allo scenario economico complessivo e ai fondamentali specifici. Ieri, giovedì 22 settembre, l’Ice Arabica è tornato a crescere. Il contratto per scadenza dicembre ha guadagnato 225 punti: chiusura a 223,55 centesimi.
La situazione rimane volatile: a tenere in tensione i prezzi è sempre il livello bassissimo delle scorte certificate, che sempre ieri hanno toccato un nuovo minimo storico di 485.408 sacchi.
Le pulsioni rialziste dei mercati del caffè sono state tuttavia inibite, almeno in parte, dalla forza del dollaro, i cui indici rimangono ai massimi ventennali.
A limitare i rialzi contribuisce anche il meteo brasiliano, con precipitazioni abbondanti (rispetto alle medie stagionali), che stanno interessando il Minas Gerais, massimo stato produttore di caffè arabica.
Il confermarsi di un regime favorevole delle precipitazioni nelle prossime settimane e nei prossimi mesi potrebbe creare i presupposti per un’inversione del ciclo degli arabica, con una forte ripresa produttiva l’anno prossimo.
Siamo, naturalmente, nel campo delle congetture e ogni previsione è al momento prematura.
Positivo l’andamento delle scorte nei porti degli Usa, che sono risalite (dati Gca), a fine agosto, a 6.450.086 sacchi: il massimo degli ultimi 2 anni.
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