giovedì 19 Dicembre 2024
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LECCE – Mario Miconi è il vincitore della prima semifinale italiana del campionato di tostatura

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Il secondo campionato italiano di tostatura del caffè del circuito World Coffee Roasting – World Coffee Events della Scae – Speciality Coffee Association of Europe ha celebrato la sua prima semifinale a Lecce ospitato nello stabilimento della Quarta Caffè.
I partecipanti sono stati sei provenienti da tutta la penisola, da Merano fino alla Puglia, passando da Firenze, Livorno e Roma.

Andrej Godina, responsabile della formazione sul caffèdi SCAE Italia: “A Lecce nelle giornate del 12-13 settembre ho avuto il piacere di presenziare a partecipare come giudice alla prima semifinale del campionato Coffee Roasting che ha visto la partecipazione di sei tostatori provenienti da tutta Italia. Il format di gara è un’eccezionale occasione di formazione e confronto in quanto prevede una sessione di selezionatura del campione di caffè verde, l’assaggio del caffè in modalità cupping e la vera e propria tostatura sulla tostatrice. Credo fermamente che la gara sia un’opportunità per i tostatori italiani per evolversi e confrontarsi con tecniche di tostature all’avanguardia che riescono, a differenza di quelle obsolete del passato, di esaltare al massimo le caratteristiche qualitative del caffè tostato. A nome di SCAE Italia ringrazio la DM Italia di Aberto Cocci per aver organizzato la gara all’interno dell’Umami Coffee Campus che, nella sua sesta edizione, è stato realizzato per la prima volta nel Sud Italia, Marco Cremonese, la Quarta Caffè e tutti i concorrenti e i loro accompagnatori.”

Durante la premiazione dei concorrenti è intervenuto Antonio Quarta, presidente dell’Associazione Italiana Torrefattori: “Porto ammirazione verso questo gruppo di lavoro che in questi tre giorni a Lecce, iniziando dal primo evento Io bevo Caffè di qualità dell’11 settembre presso la struttura medioevale della Torre del Parco, che sono riusciti ad impressionarmi per la passione e l‘impegno profusi che sono valori indispensabili per poter parlare e trasmettere di cultura del caffè. In Italia noi torrefattori offriamo tante miscele ma dobbiamo guardare anche alla ricerca, allo studio e alla qualità che sono le leve che potranno farci vincere le sfide con i concorrenti internazionali. Questa tre giorni ha inoltre permesso a voi tutti di conoscere il nostro territorio e l’azienda Quarta Caffè e desidero che questo evento rimanga come punto di riferimento e la nostra azienda come luogo che vi metto a disposizione per qualsiasi evento o attività legata alla cultura del caffè.”

Marco Cremonese, responsabile del campionato italiano tostatura caffè: “i concorrenti sono stati in grado di affrontare la gara, nelle sue tre sezioni di controllo qualità del caffè verde, tostatura e assaggio in modo professionale, attento e qualitativamente elevato. Ringrazio in tutti i partecipanti per essere stati l’anima di questo evento perché è stata occasione di incontro, confronto e conoscenza prima ancora che di competizione. Sono certo che anche quest’anno l’Italia sarà in grado di esprimere nel suo campione nazionale l’eccellenza della cultura specialty italiana.”

La classifica finale della competizione è stata la seguente:

Primo classificato Mario Miconi, tostatore della Caffè Italia, Fiano Romano (Roma);
2 – Gionata Pagliaricci di Caffè del Faro, Montegranaro (Fermo)
3 – Josef Garner della torrefazione Kuntrawant, Merano (Bolzano)
4 – Edoardo Quarta di Quarta Caffè, Lecce
5 – Simone Guidi di Caffè Piansa, Firenze
6 – Pierangelo Chiarelli di Caroli Caffè, Martinafranca (Taranto)

Mario Miconi, vincitore di questa semifinale e classificato per la partecipazione alla finale italiana ha dichiarato con compiacimento: “prima di tutto la partecipazione alla gara è stato motivo di incontro e confronto con altri colleghi, funzionale anche al progetto nel quale era inserita la gara che è l’evento Io bevo caffè di qualità e l’Umami Coffee Campus. Sicuramente l’affermazione personale è la motivazione per continuare questo percorso che mi ha sempre portato a ricercare la qualità nel mio lavoro ma anche la consapevolezza di far parte di una comunità di persone appassionate e che lavorano rivolte alla qualità”.

Quando è nata questa sua passione per la tostatura del caffè?
“Nel 2004 ebbi modo di partecipare a una quattro giorni di formazione sul caffè a Trieste con Andrej Godina a Trieste dove, tra le varie lezioni in aula e in laboratorio assaggio, durante una pausa andammo ad assaggiare dei monorigine in un locale vicino alla piazza della Borsa ebbi modo di assaggiare una tazzina di Etiopia Sidamo. Prima di allora il caffè non lo bevevo per piacere personale, era solo un argomento legato al lavoro da poco intrapreso con la torrefazione Caffè Italia. L’altro motivo fu anche la partecipazione a un progetto imprenditoriale di tostatura di Claudio Zanchi che ha avuto un’intuizione visionaria che ha portato in una piccola torrefazione di Fiano Romano la completa dedizione alla qualità. In azienda noi selezioniamo e assaggiamo tutti i caffè comprati, per ciascuno di essi scelgo il profilo di tostatura più adatto e dopo il degassaggio in azoto – per evitare fenomeni di irrancidimento, provvediamo immediatamente al confezionamento.
L’unico rammarico che ho è quello che mi sarebbe piaciuto vincere una competizione con un regolamento di gara che prevede non solo la tostatura di monorigine ma la realizzazione di una miscela. A questo proposito mi piace pensare a Miles Davis quando fece per la prima volta nella storia del jazz un evento in studio di registrazione invitando 5 musicisti con i quali registrarono una sessione improvvisata di jazz che fece nascere il mitico album Kind of Blue. Miles Davis conosceva il valore di ogni singolo musicista, come il tostatore conosce le caratteristiche di ogni singola monorigine, ma non sapeva che cosa potevano esprimere assieme in quella specifica jazz session.”

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