BOLOGNA – Creatività, glamour, dolcezze, gioia, piacevolezze. A tanto si accosta la parola cioccolato. E con buona pace degli psicologi che si affrettano a spiegare le irresistibili voglie di questo alimento (ricordi d’infanzia, bisogno d’affetto e via elencando), ben più utili a placare i nostri sensi di colpa a ogni debolezza sono forse alcune frasi celebri. Tra le migliori, quella di Madame de Sevigné che consigliava di prendere “della cioccolata, perché le compagnie più cattive sembrino buone”.
La fiera al cioccolato di Bologna
A noi piace pensare che il cioccolato è buono e basta. Ed è per questo che vi consigliamo di andare col cuore leggero alla prima edizione di Salon du chocolat di Bologna, ospitata nell’ex Gam — Galleria d’arte moderna di piazza della Costituzione (con Confcommercio e Ascom bolognese come sostegno).
L’uso del francese qui non è un vezzo, perché questo evento ospitato nei 5000 metri quadri affollati dai migliori maestri cioccolatieri che daranno vita a vere e proprie magie visive e gustative, è parte di un progetto internazionale che lega Bologna ad altri 11 saloni nel mondo.
“Abbiamo deciso di portare l’iniziativa a Bologna perché sei mesi fa siamo venuti qui per la prima volta e ce ne siamo innamorati, così dopo il Giappone e New York eccoci qua”, spiega con voce suadente la creatrice di Salon du Chocolat, Sylvie Douce (quando si dice che il nome è un destino).
15 anni fa a Parigi lei e il suo compagno François Jeantet (lei curatrice di eventi, lui architetto, uniti nel nome del cioccolato) erano dei pionieri. Oggi non fanno che girare il mondo con i loro saloni.
Ma qual è il filo rosso di questa kermesse? “Le idee chiave — spiega Anna Taddonio Serio, direttrice Salon Du Chocolat di Bologna – sono la qualità, il legame artistico e culturale, l’essere vicino al cuore della città e l’aspetto didattico”.
Il cioccolato come protagonista
Cosa vedremo? Innanzi tutto stasera, per l’inaugurazione, il cioccolato salirà in passerella (ex Gam 20.30, ingresso a inviti). La creatività dei cioccolatieri italiani si sposerà alla moda made in Italy e 17 top model vestiranno abiti firmati arricchiti di addobbi, appunto, al cioccolato. Con abbinamenti ad hoc.
E un po’ choc. Ad esempio, Venchi ed Elena Mirò faranno indossare borse a forma di gianduiotto contro l’eccessiva magrezza, per La Molina con John Malkovich in versione stilista una tennista avrà una racchetta di cioccolato, per Majani e Parah vedremo un intimo in stile burlesque, De Bondt e Cecilia Iacobelli hanno pensato a un cioccolatino da scartare. E da domani, una miriade di iniziative invaderà l’ex Gam.
Lo spazio ChocoChef offrirà dimostrazioni e ricette dolci e salate. Quello ChocoKitchen metterà alla prova le famiglie, seguite da rinomati chef, mentre il ChocoLand accoglierà i bambini per simpatici laboratori. Per non dire dello spazio Wine, Fumoir e Beauty, a ricordare tutte le possibili declinazioni del cioccolato.
Spazio anche per la solidarietà, con l’associazione Panificatori Bolognesi che realizzano raviole e tortellini di cioccolato attraverso un lavoro d’equipe tra sfogline, maestri cioccolatieri e addetti alla vendita, e vere opere d’arte.
Come le Due Torri in scala il cui incasso andrà a favore di Fanep e Piccoli Grandi Cuori.
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