MILANO – Risultati nell’assieme positivi dalla trimestrale di Starbucks, che mette a segno una performance superiore alle aspettative nonostante la difficile congiuntura interna e internazionale, grazie soprattutto alla resilienza del business nord americano, che ha compensato le forti perdite subite nel resto del mondo e soprattutto in Cina, il suo secondo mercato dopo gli Usa.
Nei tre mesi al 3 luglio 2022, il colosso di Seattle ha conseguito vendite record pari a 8,15 miliardi di dollari (8 miliardi di euro), lievemente al di sopra del consensus. Le vendite globali a parità di perimetro sono cresciute del 3%.
Lo scontrino medio è cresciuto del 6%, a fronte di un calo del 3% delle transazioni a parità di perimetro, riflettendo un minore volume delle vendite compensato dall’aumento dei prezzi.
Negli ultimi 12 mesi, Starbucks ha ritoccato mediamente i listini del 5%
In nord America, le vendite a parità di perimetro segnano un +9% reso possibile da un incremento dello scontrino medio dell’8% e da un +1% nelle transazioni a parità di perimetro.
Andamento fortemente negativo in Cina, dove le vendite a parità di perimetro segnano un crollo del 44%. Il risultato va imputato alle drastiche misure anti-Covid decise dalle autorità locali.
Il margine operativo Gaap è stato del 15,9%: meglio delle previsioni degli analisti, ma in calo di 400 punti base rispetto a un anno fa. La società attribuisce ciò all’inflazione, agli aumenti salariali e ai lockdown cinesi.
Starbucks ha sospeso la guidance finanziaria per la parte restante dell’esercizio, a fronte dell’imprevedibilità delle restrizioni pandemiche in Cina.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.