MILANO – World of Coffee: le porte del MiCo si sono aperte dopo un lungo countdown sul mondo del caffè, così vasto quanto complesso, esattamente come lo è la filiera che dalle origini del chicco arriva sino alla tazzina del bar. Si è dovuto attendere tre anni, che si sono sentiti tutti, per tornare in presenza, senza mascherina e poter discutere insieme delle nuove tendenze e possibili scenari futuri per il settore. Un comparto che anche in questa occasione si è dimostrato molto dinamico e in continua evoluzione, nei suoi modi di comunicare e nella ricerca di soluzioni in linea con le nuove esigenze dettate dal mercato.
Da ogni parte del globo, i coffeelovers e chi ne ha fatto la sua professione sono arrivati a Milano, che per la prima volta ospita il World of Coffee con tutte le sue promesse: assaggi, incontri, lectures, torrefattori, paesi d’origine, macchine espresso, v60, miscelazione, tostatrici con modelli unici come la Probat dipinta con l’arcobaleno in sostegno della comunità Lgbtq+… non manca davvero nulla all’appello.
Anche se, si è potuta notare una presenza piuttosto esigua da parte della torrefazione italiana tra gli espositori: un particolare che suona un po’ stonato per la patria dell’espresso. Un quesito che resta in sospeso, con il dubbio di aver mancato un’occasione importante per mostrarsi sulla scena internazionale.
L’Italia torna però grande protagonista della manifestazione, grazie ai suoi campioni per i mondiali che giocano in casa per il titolo, e attraverso l’eccellenza tecnologica quando si parla di macchine per espresso con i brand che sono riconosciuti a livello internazionale e gli esperti pionieri dello specialty.
Milano dunque, capitale del caffè per tre lunghe giornate. La prima, ha già fatto girare la testa tra gli stand.
World of Coffee: un festival in cui le note sono quelle aromatiche
Un tour de force caffeinico: gli incontri tra brewing e formazione tenute dal campione Alessandro Galtieri allo stand Accademia del Caffè Espresso, le ricette frutto dell’esperienza di Francesco Sanapo nello spazio Hario; gli appuntamenti con i roaster italiani e internazionali nell’area organizzata da Mumac Academy. E poi la pedana calpestata dagli sfidanti delle rispettive discipline: latte art, roaster, cup taster, coffee in good spirits, cevze ibrik, con la giuria dai sensi super attenti per decretare i vincitori. Ai poli opposti, alcuni nella hall 3, altri nella South Hall, si sono battuti per conquistare il titolo.
Il livello dei competitors è altissimo, ma gli italiani non son da meno: all’altezza della concorrenza, il palato di Dotti, la concentratissima Carmen Clemente e l’entusiasmo di Andrea Villa. Il resto, attende il secondo giorno. Occhi puntati sul passo successivo delle gare.
E intanto scoppiano nelle sale all’improvviso, le grida di chi assiste ai momenti più emozionanti, alle quali si alternano dei secondi di silenzio in cui si tira il fiato in religiosa contemplazione.
E per restare in tema di competizioni, l’acqua BWT Water+More sicuramente tra i protagonisti dal giorno uno del World of Coffee
Innanzitutto con la distribuzione di borracce ai visitatori, che così hanno potuto fare un refill di acqua evitando di creare rifiuti. E poi con il focus sulla gamma bestacqua ROC Coffee insieme al filtro bestcare 10.
Chiaramente solo un’assaggio del sistema di filtrazione che svolgerà un ruolo chiave durante il world Barista Championship di Melbourne, a settembre, di cui l’azienda è sponsor ufficiale.
Paesi d’origine che profumano l’ambiente
Con il caffè etiope, il brasiliano, quello dal Rwanda e dal Kenya…le origini insomma hanno risposto al richiamo milanese del World of Coffee, sprigionando tutta la loro aromaticità caratteristica. Nelle sale cupping, molte le persone che hanno sperimentato brandendo i cucchiai di assaggio, producendo il tipico rumore da addetti al settore, il risucchio che risuona per i corridoi della Fiera.
Culture anche molto lontane hanno viaggiato sino al capoluogo lombardo per raccontare le loro storie, il lavoro dietro la tazzina. La ricerca della qualità sopra tutto.
E poi la cosa bella di ritrovarsi: sì, perché oltre all’interessante incontro con luoghi e persone da ogni dove, è stato bello anche riconoscere i visi della community italiana, anche solo per qualche breve momento lungo il ponte che collega le diverse aree della manifestazione: al World of Coffee, l’Italia dello specialty.
Ed è solo il primo giorno. Ancora tanto ci sarà da raccontare.