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venerdì 22 Novembre 2024
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Aumenta il costo del caffè all’ingrosso: cresce il prezzo per i baristi e si teme per l’espresso al banco

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SANREMO (Imperia) – La crisi si fa sentire a 360 gradi. Il costo della vita aumenta e non resta immune il caffè. Per ora – dicono i bene informati – non dovrebbero esserci ripercussioni sul prezzo al banco del bar. Il costo all’ingrosso salirà di un euro, ma dovrebbero essere solo i baristi a dover fare i conti con il rincaro. Per i clienti il costo della tazzina non dovrebbe schizzare oltre l’euro, anche se c’è già chi si dice preoccupato.

Di certo il “regalo di Natale” non sarà gradito agli esercenti. Si passa da 16 a 17 euro al chilo. C’è da dire che un chilo di caffè equivale a 140 espressi. Al barista la tazzina rivenduta a un euro prima costava 11-12 centesimi, ora ne costerà 12-13, insomma un aumento troppo esiguo per poter incidere sul consumatore finale.

Ma poiché di questi tempi c’è da aspettarsi di tutto, i consumatori mettono le mani avanti e dicono subito «no» al caffè con il supplemento, magari di 10 centesimi. Senza dimenticare che a Sanremo il caffè al bar costa già un euro, mentre in molte altre città italiane la media fissa è ancora di 80 centesimi.

I torrefattori da parte loro applicano aumenti con assai meno frequenza dei bar: «Rincaro esiguo – sostengono – il prezzo della tazzina deve restare invariato. E in tempi difficili come questi non è stato possibile evitare il rincaro». Insomma l’ennesimo effetto della cura Monti. Il comunicato della categoria non lascia dubbi: «Il sindacato torrefattori della Confcommercio della Provincia di Imperia, durante la riunione del 3 dicembre scorso, considerati i costanti rincari delle spese di gestione (costo dei carburanti, materiali di consumo, energia, eccetera), ha deliberato di applicare tra dicembre 2012 e gennaio 2013 un lieve aumento al prezzo del caffè torrefatto».

Dopo due anni di prezzi bloccati, c’era da aspettarselo

Continua il comunicato dei torrefattori: «Le aziende associate tengono a precisare che i loro listini non hanno avuto aumenti negli ultimi due anni, ma oggi si vedono costrette ad adeguare i loro prezzi al fine di continuare a garantire alta qualità del prodotto e massima attenzione verso i clienti ai quali, sempre più spesso, vengono forniti materiali e attrezzature in comodato d’uso gratuito anch’essi soggetti a continui aumenti».

Periodo difficile per tutti: i torrefattori forniscono le attrezzature e il caffè ai bar, che faticano a guadagnare per la crisi dei consumi, i pagamenti si dilazionano, le tasse incombono, i locali aprono e chiudono, e il caffè aumenta.

I torrefattori: “Parliamone”

Però è buono, non manca di sottolineare il presidente del sindacato torreffatori. «Si ricorda – spiega – che le torrefazioni della provincia lavorano con metodologie legate alla migliore tradizione artigianale. Garantendo un prodotto qualitativamente superiore a quello industriale. E ciò nonostante mantengono un prezzo di vendita nettamente inferiore a quello proposto dalle industrie più conosciute a livello nazionale. Invito i gestori dei pubblici esercizi della provincia a contattare le torrefazioni locali; al fine di constatare l’alta qualità dei prodotti e dei servizi offerti. Ma anche i prezzi concorrenziali, la disponibilità ad accogliere ogni personale esigenza e l’esperienza nella conoscenza delle singole realtà locali».

Fonte: ilsecoloXIX

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