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Industria. E la brioche italiana parla napoletano

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NAPOLI – Un cornetto su quattro di quelli che mangiamo a colazione, in Italia, è prodotto dalla Fresystem di Caivano (Napoli).


Non male per un’azienda che all’inizio degli anni 90 del secolo scorso era decotta, controllata dalla Gepi (la società per le Gestioni e partecipazioni industriali, poi diventata Itainvest e successivamente confluita in Sviluppo Italia), con produzione al minimo, scarse prospettive e una sessantina di dipendenti in cassa integrazione da anni.

A cambiare il destino della Fresystem è stato l’intervento della famiglia Simioli, nel 1991, attraverso la holding di famiglia Holdinvest. Da allora al 2012 l’azienda campana ha triplicato gli addetti e «oggi abbiamo 200 dipendenti» puntualizza Imma Simioli (FOTO), presidente e amministratore delegato della società e che due anni fa è stata nominata cavaliere del lavoro.

«Il mercato dei prodotti da forno surgelati si stava sviluppando proprio nel periodo in cui noi abbiamo rilevato la Fresystem – spiega Imma Simioli  – e anche quest’anno il settore è accreditato complessivamente di una crescita intorno ai due punti percentuali».

L’azienda di Caivano ha registrato un incremento del 5% nel 2013 e quest’anno dovrebbe fare ancora meglio: «Prevediamo una crescita dell’8% a fine 2014, con il fatturato che dovrebbe arrivare a 60 milioni di euro».

I ricavi sono il frutto di una produzione che si attesta oggi su oltre 300 milioni di brioches all’anno, ma i margini di crescita sono ancora elevati, visto che la capacità produttiva installata nello stabilimento napoletano è di 600 milioni di pezzi all’anno.

«Tra il 2008 e il 2012 – sottolinea la presidente di Fresystem – abbiamo realizzato investimenti per circa 12 milioni di euro, rinnovando tutte le linee produttive. Ma ogni anno investiamo almeno 2 milioni».

Una scelta obbligata, anche per continuare a servire alcune dei principali gruppi specializzati nella ristorazione veloce – da Autogrill a Cremonini, da Unilever a Nestlé – e marchi come Alemagna e Bistefani.

Tra le partnership importanti c’è quella siglata da Fresystem con McDonald’s Italia: il 90% delle brioches e dei muffin che si vendono nei ristoranti della “M” e nei McCafè provengono dall’azienda di Caivano. «Per noi si tratta indubbiamente di un accordo importante – spiega Imma Simioli – la collaborazione è nata nel 2003 e oggi McDonald’s rappresenta il 6% del nostro giro d’affari annuo».

McDonald’s ha prima accreditato Fresystem come proprio fornitore unico italiano e ora sta estendendo l’accordo di collaborazione all’estero. «È un’opportunità molto importante per il nostro gruppo – conferma Simioli – perché ci consentirà di entrare in alcuni mercati altrimenti complessi da affrontare, anche per le differenti tradizioni alimentari».

L’azienda campana è così presente, oggi, in Ungheria, Polonia, Bulgaria, Paesi baltici, Malta; ma anche in Svezia, Spagna e Libia.

«Per il momento – precisa la presidente di Fresystem – la quota di ricavi realizzata all’estero è ancora relativamente bassa, tra l’8 e il 9%».

Fonte: Sole 24 Ore

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