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Negli Stati Uniti caffè diventa sempre più sinonimo di specialty

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MILANO – Sempre più specialty nei consumi degli americani. Secondo il National Coffee Data Trends (Ncdt) Specialty Coffee Report, oltre 6 tazze su 10 consumate il giorno precedente dai consumatori di oltreoceano sono specialty. Una percentuale in forte crescita rispetto al 56% del gennaio 2021. A questo dato se ne aggiunge un altro, altrettanto significativo: ben il 66% degli intervistati dichiara infatti di avere bevuto caffè il giorno precedente.

Si tratta del dato più elevato mai rilevato nelle serie storiche del Ncdt, che partono dal lontano 1950.

Il report, che offre un focus sul particolare universo Usa dei caffè speciali, è stato prodotto dalla National Coffee Association of Usa, in collaborazione con la Sca.

La presentazione è avvenuta in occasione del Re:co Symposium di Boston, nell’aprile scorso. In un recente articolo, Jenn Rugolo, direttrice della pubblicazione semestrale “25”, e Peter Giuliano, Chief Research Officer della Sca e direttore esecutivo della Coffee Science Foundation, offrono alcuni interessanti spunti di riflessione ricavati dall’indagine.

Cosa guida le scelte di acquisto quando si parla di specialty coffee?

A cominciare dai risultati esposti nel capitolo intitolato “Impatto delle affermazioni sul caffè sulle intenzioni di acquisto”. Questa sezione del report esplora i cosiddetti “attributi estrinsechi” dei caffè speciali. Il più importante è, nelle risposte degli intervistati, l’indicazione sulla confezione del grado di tostatura.

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