MILANO – Si arresta la corsa al rialzo dei prezzi degli arabica. New York ha chiuso lunedì 6 giugno a 237,55 centesimi (+2,2%), dopo aver superato, in corso di contrattazione, la soglia dei 240 centesimi, toccando i massimi da febbraio. Il principale driver è stato, ancora una volta, la siccità in Brasile, che potrebbe incidere sin d’ora negativamente sullo sviluppo del prossimo raccolto.
Tutti i guadagni sono andati però perduti nella seduta di martedì, che ha visto arretrare il benchmark a 232,15 centesimi.
Mercoledì 8 giugno, i prezzi si sono ritirati addirittura sotto la soglia dei 2 dollari e 30, ma hanno segnato alla fine perdite contenute, chiudendo 30 punti sotto il giorno precedente, a 231,85 centesimi.
Sulle dinamiche della seduta di ieri dell’Ice Arabica ha inciso, in particolare, la debolezza della moneta brasiliana.
I robusta si mantengono in area 2.100 dollari. L’inizio settimana è stato debole: le principali scadenze dell’Ice Robusta hanno chiuso lunedì pressoché invariate.
Martedì, il contratto per scadenza luglio ha ceduto 24 dollari terminando a 2.109 dollari.
Perdite marginali, infine, nella seduta di mercoledì, che ha visto chiudere la scadenza principale a 2.105 dollari.
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