MILANO – L’anno scorso Tropicana e GAP, di fronte al diluvio di critiche via social network e i primi boicottaggi sugli scaffali, hanno buttato via svariati milioni di dollari investiti nella nuova brand image e ripreso logo e pack precedenti. Ora tocca a Starbucks: la catena di caffetterie negli ultimi venti anni ha fatto ‘evolvere’ il proprio logo attraverso piccole modifiche, ma la decisione di togliere dal marchio sia il nome sia la parola coffee, in vista di uno sviluppo di prodotti non a base di caffè, ha scatenato le proteste.
Le critiche al logo di Starbucks
La modifica al logo è stata realizzata internamente con il supporto dello studio di design Lippincott proprio in vista dell’ampliamento della gamma di prodotti, dal caffè solubile istantaneo ai panini, ma la pagina Facebook di Starbucks, che conta oltre 19 milioni di fan, è ormai piena di commenti negativi.
Il nuovo logo (nell’immagine elaborata da Reuters) dovrebbe essere adottato, salvo marcia indietro, a partire dal prossimo marzo.
È interessante notare che le critiche sono condivise da consumatori e addetti ai lavori: secondo alcuni esperti di brand image, la scomparsa del nome Starbucks non dovrebbe avere effetti sui consumatori abituali, ma potrebbe comportare un bel po’ di problemi per quanto riguarda la vendita di prodotti Starbucks nei punti vendita non a marchio perché avrebbe l’effetto di rendere il prodotto del tutto generico.
