MILANO – Dal tanto temuto avvento del terzo millennio sembrano passati secoli, proprio perché in questi primi dieci anni sono innumerevoli i cambiamenti, le innovazioni, vere e proprie rivoluzioni che hanno modificato drasticamente il modo di vivere degli Italiani. E se a primeggiare è sicuramente la tecnologia (89%) che ha subito incessanti trasformazioni anno dopo anno, non mancano brand e marchi che hanno saputo modificare lo stile di vita anche in settori come l’alimentazione e la gastronomia (75%), il mondo del divertimento e del tempo libero (67%), la moda (63%) e, infine, il modo di informarsi, conoscere e apprendere (61%).
I brand più amati dagli italiani: ecco lo studio di Meta Comunicazione
Ma quali sono i meccanismi per cui un marchio è diventato capace di aver rivoluzionato un decennio? Secondo gli italiani, più che l’imporsi come status symbol (58%), è stata fondamentale la forza con cui ha mutato il proprio stile di vita (65%), rendendola più facile e comoda (56%) e fornendo alternative divertenti e mai viste prima (52%).
Per il 75% degli italiani, infatti, i marchi che hanno saputo rinnovare sono garanzia di continuo cambiamento anche in futuro perché testimoniano una propensione alla novità e al “domani” (81%) che include non solo nuovi prodotti ma veri e propri stili di vita innovativi (67%).
Ma quali sono i brand più rivoluzionari? Nella speciale classifica ecco spiccare la Apple, grazie all’iPod, all’iPhone e all’iPad; la Ryanair con i suoi viaggi low-cost.
Il food-fenomeno brunch di Nescafé
Ma anche Nescafé con il food-fenomeno brunch. È quanto emerge da uno studio di Meta Comunicazione condotto attraverso un monitoraggio di 500 siti internet e blog italiani e dei principali social network per sondare il giudizio sui marchi più rivoluzionari degli ultimi 10 anni.
Se è scontato che i protagonisti della tecnica siano il mondo Apple alla rinascita della radio con Tivoli Audio sino al successo del 3D al cinema con Avatar, è interessante esaminare il successo dell’idea del bruch lanciata da Nescafè ha cambiato la domenica di molti italiani, mentre l’energy drink della Red Bull e il commercio equo-solidale di FairTrade hanno imposto nuovi stili di vita.
Anche l’alimentazione e il modo di consumare i cibi ha subito un drastico cambiamento negli ultimi dieci anni.
A partire dal brunch, il food-fenomeno che, sbarcato a Milano nei primi anni ’90 grazie all’intuizione di Nescafé, emblema del caffè lungo, ha conquistato l’intera Italia, imponendosi come il nuovo modo di mangiare della domenica e non solo, ed entrando persino nelle case degli italiani.
A testimoniarlo anche l’ultimo libro dal titolo “Storie di brunch” del giovane chef Simone Rugiati che racconta il suo viaggio all’interno delle comitive e delle famiglie che, ognuna con il suo stile di vita, fa del brunch un punto di riferimento sulla propria tavola.
Da notare che il brunch proposto dall’azienda Nescafé si è piazzato terzo in classifica con l’85% di percentuale di risposte affermative alla domanda “Reputi X con i prodotti X un marchio rivoluzionario dei primi dieci anni del 2000?”.
E’ stato battuto soltanto da Apple e Ryanair ma precede Facebook, Wikipedia, i negozi di confezioni H&M, Red Bull e altri.
Ultima rivoluzione gastronomica è quella del commercio equo e solidale che, a piccoli passi, ha trovato spazio anche nella grande distribuzione italiana, facendosi conoscere al grande pubblico. Un nome su tutti: FairTrade.