MILANO – Cessato allarme gelate in Brasile, dove il primo fronte freddo di maggio non ha prodotto gli effetti da alcuni paventati nella cintura del caffè. Le minime non sono scese mai sotto i 5°, fatta eccezione per alcune aree circoscritte. E i pochi episodi di gelate di cui si ha notizia non hanno comportato conseguenze gravi. La situazione continua comunque a essere monitorata da vicino da analisti e istituzioni.
Come già osservato la settimana scorsa, non vi sono precedenti storici significativi di episodi di gelo per il mese di maggio.
Ma lo shock, ancora vivo, delle gelate del luglio scorso, le peggiori degli ultimi trent’anni, ha fatto sì che i mercati, già in forte tensione, siano schizzati verso l’alto all’inizio della settimana scorsa.
Il contratto per scadenza luglio dell’Ice Arabica si è impennato, lunedì 16 maggio, guadagnando 1.090 punti in una sola seduta e chiudendo a 224,80 centesimi.
Il trend si è consolidato nella giornata di martedì, con una nuova chiusura in positivo (+240 punti), a 227,20 centesimi, massimo delle ultime 3 settimane.
Il ridimensionarsi dell’allarme meteo ha fatto crollare i prezzi di 960 punti nella seduta di metà settimana, con il benchmark che è ridisceso a 217,60 centesimi.
Le quotazioni hanno parzialmente ripreso quota giovedì, con guadagni nell’ordine dei 110 punti sulle scadenze principali.
Si è trattato soprattutto di un rimbalzo tecnico, sul quale non sembrano avere influito più di tanto le cifre della nuova stima ufficiale di Conab.
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