Tanti campioni, torrefattori e baristi si sono incontrati in uno stand dinamico e ricco di spunti di interesse. Protagoniste le prime macchine “lead free” – senza piombo – sul mercato internazionale. Un soddisfatto Paolo Dalla Corte svela il suo “sogno” italiano all’insegna della qualità in tazza
Affacciato sul grande corridoio centrale che dall’ingresso in fiera portava all’ampio padiglione in cui si è svolto il World Barista Championship, lo stand di Dalla Corte macchine espresso ha rappresentato una tappa d’obbligo per i numerosissimi baristi e operatori del mondo del caffè convenuti all’appuntamento riminese del World of Coffee. Ai due estremi del lungo rettangolo una dc pro e una evo2 con le pareti in plexiglas trasparenti, hanno permesso di osservare la precisione costruttiva e l’essenzialità dei componenti delle macchine: una linearità che offre vantaggi sia in fase di funzionamento, sia in caso di interventi di riparazione, che risultano rapidi e senza problemi.
Lungo i due lati maggiori alcune seggiole sulle quali prendere posto per visitare virtualmente lo stabilimento di Baranzate, alle porte di Milano, osservare la realizzazione di alcune parti di una dc pro e ascoltare le dichiarazioni di Bruno e Paolo Dalla Corte, dal cui intuito è nata un’azienda che fa dell’innovazione la sua bandiera.
Il tutto grazie a postazioni in realtà aumentata, che hanno permesso di realizzare questi incontri con il semplice tramite di uno smartphone: un viaggio piacevole e avvincente, da cui il “Let’s play” riportato sui pannelli che sovrastavano lo stand.
Lead free
Sulle due macchine spiccava un adesivo verde con la scritta “lead free”, ovvero “senza piombo”, che ha evidenziato il nuovo grande passo avanti che per prima Dalla Corte ha compiuto, realizzando tutte le parti a contatto con l’acqua con una nuova lega che non dà cessioni di materiali considerati pesanti, in linea con i nuovi criteri per l’idoneità a contatto con gli alimenti definiti negli Stati Uniti dall’FDA (Food and Drug Administration) e regolamentati dall’NSF (National Science Foundation), in vigore dallo scorso gennaio.
“Per realizzare la rubinetteria, le connessioni idrauliche e i gruppi, quasi tutte le aziende costruttrici di macchine espresso utilizzano l’ottone, ovvero una lega di rame, zinco e un 2% circa di piombo, che rende il materiale di più facile lavorazione, quindi più economico – spiega Paolo Dalla Corte -. Tuttavia le parti a contatto con l’acqua nelle prime settimane di lavoro rilasciano parti importanti di piombo, nei cui confronti le leggi americane sono diventate molto restrittive. Gli Stati Uniti fanno tendenza nel mondo, quindi abbiamo deciso di cambiare la lega di rame delle parti a contatto con l’acqua delle nostre macchine espresso distribuite in tutto il mondo. Si è trattato di un processo impegnativo che è durato un anno: l’industria che realizza i prodotti di base non era pronta a questo cambiamento e con essa abbiamo fatto lunghe ricerche e numerose prove per raggiungere il risultato finale desiderato: le nuove leghe oggi utilizzate hanno un contenuto di piombo dello 0,2% e alcune parti ne sono del tutto prive. Questo fa sì che le nostre macchine non rilascino materiali pesanti e non necessitino di trattamenti superficiali (una soluzione adottata da alcune aziende), dei quali non è possibile assicurare l’assoluta integrità nel tempo. Abbiamo raggiunto per primi un nuovo traguardo, di cui siamo fieri!”.
Attività no stop
Per Dalla Corte l’evoluzione tecnologica è strettamente legata alla ricerca della maggiore qualità in tazza e alla divulgazione della cultura del caffè. Per questo, al suo stand si sono susseguiti degustazioni, workshop e proof of taste: estrazioni di uno stesso caffè a differenti temperature – guidati dal dc coffee pro Andrej Godina – per identificare lo sweet-spot, ovvero il punto ottimale di estrazione, in cui le parti aromatiche sono esaltate al meglio e danno un insieme armonico e piacevole. Un altro dc coffee pro, il campione messicano secondo classificato al WBC 2012, Fabrizio Sención Ramírez è sempre stato a disposizione di chiunque volesse confrontarsi e ricevere consigli da un vero “maestro” del caffè. Alle macchine si sono poi susseguiti il campione mondiale 2014 di Latte Art Christian Ullrich e tanti campioni nazionali e baristi già incontrati al dc campus, che hanno intrattenuto il pubblico e dato “lezioni private” di latte art ai visitatori.
Spenti i riflettori sull’edizione italiana del World of Coffee, Paolo Dalla Corte è molto soddisfatto: “ho partecipato a numerose edizioni del WOC e posso affermare che questa, organizzata da Riminifiera, è stata la più vitale: l’hanno visitata molti operatori specializzati e anche un buon numero di baristi al di fuori del circuito Scae ha fatto la conoscenza del mondo “specialty”. Da parte nostra, come sempre ci siamo impegnati per diffondere la cultura del caffè a 360 gradi. In Italia negli ultimi quarant’anni, senza accorgercene, ci siamo abituati a bere espressi sempre più cattivi. Personalmente ho un sogno: quello di riportare il caffè italiano su criteri di bontà. Per questo partecipiamo a iniziative come “Io bevo caffè di qualità” che portano in giro per l’Italia la cultura del buon caffè, proponendo caffè di diverse provenienze, con gusti nuovi proposti all’operatore come all’uomo della strada. Certo, è solo un piccolo movimento, ma è un segno molto positivo e sono molto contento di supportarlo e di condividere il nostro cammino di sempre: la ricerca della qualità in tazza e la divulgazione della cultura del caffè”.