MILANO – Proprio l’8 marzo, una data non casuale, ha debuttato il nuovo titolo “L’impronta delle donne”, firmato dallo scrittore e giornalista Adriano Moraglio, specializzato in romanzi d’impresa, per Rubbettino Editore: sette donne, ciascuna con la propria storia, sette racconti autobiografici per raccontare come, partendo da percorsi differenti, siano finite tutte a supportare e sviluppare le imprese chi di un padre, chi di un marito, chi di un amico o di un fratello.
Cammini profondamente lontani tra loro, dal nord al sud Italia, che tuttavia sono accomunate da una scelta guidata dall’amore. Tra queste protagoniste, compare un nome noto per i nostri lettori: Fausta Colosimo, o anche spesso definita e conosciuta come Lady Trucillo, ha dato il suo contributo alla raccolta.
E allora abbiamo voluto chiacchierare con lei per saperne di più, soprattutto in corrispondenza del private talk che si è svolto il 20 aprile a Salerno, e del prossimo evento all’interno del progetto culturale dedicato a “Venezia Città delle Donne” in cui il libro sarà presentato il 5 maggio a Ca’ Pesaro a Venezia: questa forte personalità – nonostante abbia confessato di non amare ricevere troppe attenzioni in pubblico – parlerà di ciò che è stato colto nelle parole di Moraglio.
Ovviamente una menzione particolare va dedicata all’ideatrice del progetto, Marianna Carlini, che come ha riconosciuto la stessa Fausta Colosimo, è stata la spinta decisiva per lo sviluppo e realizzazione di questa raccolta ed è anche autrice della prefazione ai racconti stessi.
Fausta Colosimo: “Questo libro non è semplicemente sulle donne a capo di imprese”
“Certo è vero: insieme alle altre 6 donne che sono raccontate nell’opera di Adriano Moraglio, abbiamo portato la nostra testimonianza rispetto al ruolo chiave che abbiamo svolto e svolgiamo tuttora all’interno dell’azienda, ma è pur sempre una posizione che non ci vede protagoniste. Caffè Trucillo è l’azienda che porta il cognome di mio marito, eppure è il mio lavoro ad aver portato l’impresa a traguardi che altrimenti forse non avremmo raggiunto, sviluppandone la presenza sui mercati internazionali. Questo libro nasce per valorizzare tutte queste donne, me compresa, che si sono trovate al fianco a di imprenditori, sostenendoli a tal punto da scegliere di percorrere insieme la loro strada al posto di un’altra carriera. Si è rimasti uniti per creare qualcosa che non era predestinato. È stato come un richiamo.
Marianna Carlini ha incontrato quelle che lei ha definito un po’ come “le donne invisibili”: hanno fatto grandi le aziende in cui operano, ma non sono formalmente capitane di impresa. Agiscono nelle retrovie, al fianco di qualcuno e da lì hanno cambiato e scritto le pagine fondamentali dell’azienda.
Io in primis ho fatto tanta formazione e poi ho fondato l’Accademia, nostro fiore all’occhiello, la prima nel sud Italia. È stato naturale per me poi trasferire questo know how, agli stranieri nei miei viaggi all’estero. Sentiamo sempre parlare di questi grandi condottieri, ma abbiamo voluto dedicare il libro a un dibattito diverso da quello quotidiano sul ruolo della donna.
Tra noi 7, non c’è la figura della manager: siamo donne arrivate alla loro professione per passione, per amore, piuttosto che per un’ambizione da business women. Ci collega la generosità: invece di esser archeologhe o cantanti, abbiamo scelto l’amore. Non è stata una questione di carriera. Ci siamo messe in gioco, ma non per noi stesse. Non siamo delle condottiere. L’appagamento deriva dal fatto di aver investito le nostre capacità nel far crescere un progetto comune. La mia passione, il mio talento per la musica che stava esplodendo in una carriera e per cui avevo studiato una vita, si è riversata nell’azienda di mio marito e nel futuro dei miei figli. Il libro racconta tutto questo.
Ma è anche la storia degli uomini che ci hanno lasciato lo spazio per dare il nostro contributo: cosa non troppo scontata all’interno di aziende di un certo livello. Tutti e tre i miei figli sono nati da e dentro questo atto d’amore. Cesare già vive con un’estrema serenità e consapevolezza il suo ruolo insieme a quello delle sorelle. Siamo stati molto attenti, insieme a mio marito Matteo, a lasciar esprimere a ciascuno di loro nell’azienda, il proprio talento. Senza accavallarsi, ma diventando complementari. In un futuro che vedo molto complesso, in cui sono e saranno necessarie competenze e un pensiero laterale per superare sfide ancora più importanti di quelle che abbiamo dovuto affrontare noi. Abbiamo fatto in modo che loro avessero il proprio spazio.
Scegliendo di continuare a lavorare in Caffè Trucillo, hanno confermato il progetto mio e di Matteo, ancora una volta coinvolti nell’amore. Quando viaggiavo all’estero, portavo i nostri figli con me a Tokyo a fare il caffè: si sono trovati dentro l’impresa famigliare e hanno deciso di continuare, rappresentandone la terza generazione e il futuro. Ciascuno in ambiti diversi e fondamentali.
Il 20 aprile c’ stato un evento di presentazione in azienda di questo libro. Una chiacchierata “Un caffè con Fausta”, con l’autore, l’ideatrice del libro e il presidente della piccola industria di Salerno, in cui racconteremo insieme questo progetto e soprattutto la mia vicenda personale.
Per me è stato difficile esser al centro dell’attenzione. Mi sono fatta avanti perché volevo in qualche modo esser da sprone per altre donne. Se la mia storia può esser d’ispirazione, mi farà piacere. Anch’io mi sono lasciata trasportare dai tanti libri che ho letto. Io stessa ripercorrendo la mia storia da bambina sino ad oggi, ho scorto i semi di quello che ho fatto, sin dal principio. Quella forza di reagire l’ho sempre avuta nel dna.
Scegliere questa vita per me è stato un po’ come gettare il cuore oltre l’ostacolo. Abbiamo voluto raccontare questo salto, accomunate dall’amore per un padre, un fratello, un amico. Nessuna di noi era legata al mondo dell’industria.”
Ma senza Fausta Colosimo Caffè Trucillo che cosa sarebbe oggi?
“È impossibile dare una vera risposta. A un certo punto ho messo in valigia il nostro prodotto e ho iniziato a girare il mondo e se oggi beviamo il caffè Trucillo a Dubai si può dire che è anche grazie a me. Certo è sempre un gioco di squadra, tutti abbiamo un merito: alle mie spalle, per poter fare quello che ho fatto, ho potuto contare innanzitutto su un prodotto che funziona, molto valido, e poi un’azienda ben solida. Ho avuto la caparbietà, il coraggio di partire verso mercati lontanissimi da noi: Cina, Corea, Malesia, Singapore.
La nostra storia è un valore che ho potuto trasmettere anche all’estero, ma non c’è un solo protagonista dietro a questo successo. “
Cosa troviamo nel racconto dedicato a Fausta Colosimo?
“In realtà il caffè resta a margine: non si trova il mio lavoro in azienda. Si comprende piuttosto il percorso che mi ha portato ad entrarvi. Chi ero da bambina, da ragazza. Quali sono stati i passaggi che hanno determinato questa scelta. Io ero destinata alla musica per esempio mentre le altre 6 donne si sono trovate ugualmente ad evolversi in qualcos’altro. In un percorso differente da quello che si erano prefissate. Non c’è alcun rimpianto in questo. È molto chiaro nella prefazione dello stesso libro. “
“L’impronta delle donne” si può acquistare dall’8 marzo 2022 su store.rubbettinoeditore.it, nelle principali librerie (con particolare diffusione sulle piazze di Torino, Cuneo, Venezia, Padova, Firenze, Empoli, Salerno e Pescara) e sulle principali piattaforme online. Prossimamente sarà disponibile anche in versione ebook.