MILANO – Il quadro macroeconomico internazionale condiziona in modo pesante presente e prospettive del mercato mondiale del cacao. Il report mensile dell’Icco, l’Organizzazione internazionale del cacao, mette in guardia sui rischi concreti di stagflazione o addirittura di recessione. Le sanzioni imposte a Russia e Bielorussia, a causa del conflitto in corso in Ucraina, hanno portato a una nuova impennata dei costi energetici.
Il prezzo del barile di petrolio è ormai al di sopra della soglia psicologica dei 100 dollari.
L’inflazione mensile è – tanto negli Usa quanto nell’Ue – ai massimi pluridecennali.
E c’è il timore che l’impennata del costo della vita costringa, un po’ ovunque, i consumatori a privilegiare la spesa per i beni essenziali, a discapito di quelli voluttuari, come il cioccolato.
I dati sulle macinazioni del primo trimestre 2022, di prossima pubblicazione, daranno una prima indicazione di massima sulla direzione che sta assumendo il mercato mondiale del cacao.
L’impatto dei rincari energetici e della crisi logistica sul mercato del cacao
Intanto, i forti rincari energetici rischiano di impattare il mercato sia sul fronte dei paesi produttori che di quelli importatori facendo lievitare i costi e comprimendo gli utili.
A ciò si sommano gli effetti della perdurante crisi logistica, con i noli alle stelle.
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