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venerdì 22 Novembre 2024
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Uberti di nuovo presidente UnionAlimentari: “La mia vita nel caffè, sosterrò e rappresenterò il settore”

Il neo eletto: "In un momento storico così complesso, dobbiamo stringere sinergie con il settore primario, mi riferisco a agricoltura e allevatori anche per raggiungere insieme una migliore autonomia produttiva di paese. Non per ultimo, stimolare sinergie per promuovere l’internazionalizzazione."

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MILANO – La notizia non giunge totalmente inaspettata, rispetto all’elezione come presidente nazionale di UnionAlimentari – Confapi di Paolo Uberti, titolare della torrefazione Trismoka: all’unanimità è stato confermato ai vertici dopo aver ricoperto lo stesso ruolo dal 2019. E ora torna alla guida dell’Associazione, animato dalla solita grinta che lo contraddistingue e il pensiero già rivolto al potenziamento delle imprese aderenti, torrefattori in prima linea.

Uberti, è arrivata la nomina, più una conferma, della sua presidenza a UnionAlimentari: a che cosa serve questo organismo per le aziende che vi aderiscono e nello specifico per i torrefattori?

UnionAlimentari è l’associazione di imprenditori che tutela e promuove gli interessi economici e sociali delle piccole e medie industrie del settore agroalimentare italiano. La nostra Unione nasce negli anni negli anni ’80 del 900 a seguito dell’esigenza di alcuni
imprenditori del settore alimentare di trovare una rappresentanza incisiva e tarata sulle necessità del comparto food di dimensioni piccole e medie. Necessità che, nelle altre associazioni di categoria allora presenti, venivano troppo spesso subordinate alle esigenze delle grandi industrie e delle multinazionali.

Siamo una verticale del mondo Confapi, Confederazione della piccola e media industria italiana che, dal 1948, è impegnata nella difesa degli interessi e nella valorizzazione delle imprese italiane. Vogliamo che le nostre pmi abbiano gli strumenti ed il supporto necessari per fronteggiare le nuove ed impegnative sfide di mercato che le attendono.

La rappresentanza democratica ed imprenditoriale è da sempre la nostra caratteristica distintiva:

L’Unione è, infatti, composta da imprenditori che in seno all’assemblea hanno ciascuno un solo voto, indipendentemente dalle dimensioni delle loro aziende, dal numero di addetti, dal fatturato o altro. Oggi applicano il nostro contratto nazionale del lavoro più di 4000 industrie alimentari.

Siamo su numerosi tavoli tematici ministeriali e questo ci consente di rappresentare e tutelare al meglio gli interessi dei nostri associati. La mia vita, i miei studi, le mie esperienze sono state inondate dal caffè quindi mi piacerebbe poter aiutare, sostenere e contribuire a rappresentare questo importante settore.

E’ importante in questo momento essere rappresentati da UnionAlimentari, quando da una parte il Covid sembra allentare la presa, e dall’altra si è schiacciati dal conflitto ucraino-russo?

Uberti: “Far parte ed esser rappresentati da Unionalimentari credo sia importante proprio perché siamo sui tavoli che contano. Parliamo e ci confrontiamo con tutti i livelli politici e amministrativi e con le forze dell’ordine con le quali spesso organizziamo anche approfondimenti e webinar formativi. Significa spesso prendere in carico un problema o una proposta di miglioramento o una preoccupazione e potersi confrontare con chi legifera e determina cambiamenti. In sostanza siamo il “sindacato” della pmi alimentare.”

Qual è il programma per il prossimo futuro? Che cosa ha in mente lei per UnionAlimentari?

L’obiettivo prioritario è creare un gruppo di lavoro Coeso e Rappresentativo, partendo dal patrimonio più importante che abbiamo che sono le persone. Noi vogliamo essere il punto di riferimento per la tutela e la promozione degli interessi economico-sociali delle piccole e medie industrie private del settore agroalimentare italiano. Quindi dalle persone e dalle singole esperienze dobbiamo partire. Competenza, abilità e serenità sono i requisiti indispensabili per il nostro successo.

Il secondo obiettivo è quello di intensificare i rapporti con tutte le territoriali italiane affinché possano da una parte utilizzare le nostre competenze specifiche, servizi e conoscenze, e dall’altra anche noi riuscire a trarre suggerimenti, recepire istanze e segnalazioni utili a rappresentare sempre meglio questa importante categoria.

Il terzo obiettivo è quello di riuscire, laddove non esista una sezione Unionalimentari territoriale, a stimolare o creare o contribuire a crearne una. Solo così potremo esser sempre più rappresentativi e tutelare gli interessi della piccola e media industria italiana. Che ricordo è la colonna vertebrale dell’economia italiana.

Il quarto obiettivo è quello di intensificare i rapporti fra le aziende associate, il matching, soprattutto in questo periodo, può diventare molto utile.

Il quinto, in un momento storico così complesso, dobbiamo stringere sinergie con il settore primario, mi riferisco a agricoltura e allevatori anche per raggiungere insieme una migliore autonomia produttiva di paese. Non per ultimo, stimolare sinergie per promuovere l’internazionalizzazione.”

Uberti, le associazioni costituiscono ancora oggi un sostegno valido per gli imprenditori?

“Oggi più che mai le ritengo utili proprio perché attraverso l’unione delle aziende, delle persone, legate da un interesse comune, possiamo incidere su decisioni che determineranno il nostro futuro. Invito tutti quelli che hanno piacere di approfondire l’iscrizione ad Unionalimentari-Confapi di contattare i nostri uffici di Roma o scrivere a info@unionalimentari.com.”

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