MILANO – Export brasiliano ancora in crescita durante il mese di maggio. Secondo i dati Cecafé, le esportazioni di caffè in tutte le forme hanno raggiunto un totale di 2.923.115 sacchi, pari al 13,4% in più rispetto a maggio 2013.
A tale volume è corrisposto un valore di 539,515 milioni di dollari, maggiore del 19,5% se confrontato a quello di un anno fa.
“I volumi esportati riflettono un eccellente risultato, dal momento che maggio è tradizionalmente un mese segnato da un calo degli imbarchi dovuto all’approssimarsi della fine dell’annata di raccolto – ha dichiarato il direttore generale di Cecafé Guilherme Braga – Il dato è in linea con le nostre aspettative per l’anno solare 2014, che prevedono un export attorno ai 33 milioni di sacchi. Tra gennaio e maggio, le esportazioni sono state di 14.510.010 sacchi, pari a un incremento del 13,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.
Nei primi 5 mesi dell’anno solare, l’84,8% degli imbarchi è stato costituito da caffè arabica, il 5,6% da robusta, il 9,5% da solubile. Trascurabile l’apporto del torrefatto. I caffè differenziati hanno contato per il 24,1% a volume e per il 32,5% a valore.
Sempre con riferimento a tale arco temporale, l’Europa rimane il principale mercato del caffè brasiliano, con il 54% delle esportazioni, seguita da nord America (25%), Asia (16%), America del sud (3%), Africa e Oceania (1% ciascuna).
L’export verso i paesi importatori emergenti risulta in crescita del 27,3%; quello verso i paesi importatori tradizionali del 9,3%. Molto positivo anche l’andamento degli imbarchi verso gli altri paesi produttori (+87,9%).
Tra i singoli paesi primeggiano gli Stati Uniti, con 2.957.420 sacchi esportati (pari al 20% del totale), seguiti da Germania (2.849.685 sacchi), Italia (1.126.633 sacchi), Belgio (952.892 sacchi) e Giappone (930.986 sacchi).
La maggior parte degli imbarchi è avvenuta attraverso i porti di Santos (76,6%) e Rio de Janeiro (18,3%).